GER EATON  "Season changes"
   (2025 )

L’album “Season changes” è un viaggio attraverso il mondo interiore di Ger Eaton. L’Introduzione e i 3 Interludi, presenti all’interno dell’album, caratterizzano fortemente l’intera opera.

L’introduzione è spiazzante e trascendentale, grazie al suono del mare e all’atmosfera mistica da tempio buddista. I 3 Interludi hanno in comune la presenza di suoni della natura, come il cinguettio degli uccelli e la presenza di strumenti come la chitarra, il flauto e le percussioni.

“Interlude – Taking leaf” è lento ed avvolgente. “Interlude – Estival air” presenta una linea di basso che riporta alla mente, anche se in un mood differente, il sound di gruppi come AREA e GOBLIN; meditativo e psichedelico il finale. “Interlude – Overture to autumn” è diviso in momenti diversi che portano ad immaginare meravigliosi paesaggi irlandesi attraversati da una moltitudine di uomini, donne e bambini, i quali camminano attraverso pianure e colline alla ricerca della felicità che solo una profonda contemplazione del creato può dare. Un’apertura d’autunno che si manifesta con melodie a tratti occidentali ed a tratti orientali, sia indiane che cinesi, ma su una base epicamente travolgente.

“I thought I’d a friend” è una ballata raffinata e colorata dalla presenza degli archi. Un brano pop che racchiude varie influenze tra le quali anche un goccio di country, qualche grammo di Cat Stevens ed un pizzico di David Bowie. “Home again” trasporta l’ascoltatore in un mondo di sogni ad occhi aperti, come un viaggio verso casa in cui ritrovare il proprio spirito. Il ritmo lentamente seducente e la linea melodica di Ger Eaton, uniti al timbro della sua voce, vivificano tutto il brano.

“Heaven knows” è un brano delicato e morbido nel quale la parte degli archi riporta, anche se non in maniera diretta, alle atmosfere di “Eleonor Rigby” dei Beatles. La presenza del clarinetto, con le sue note sospese e lunghe, si unisce agli archi in modo simbiotico. Un brano pop – barocco impeccabile, ben arrangiato e che trasmette emozioni lasciandoci con una domanda: “Noi possiamo conoscere il Paradiso?”

Particolarissimo è il brano “Wintertide”. Il suono delle onde del mare prelude all’ingresso del pianoforte che lentamente chiama in causa sia il flauto che gli archi appena accennati. Mentre la musica sul finale si dissolve, ritorna progressivamente il suono delle onde del mare unito al verso dei gabbiani: incantevole!

Il brano “Season changes”, che dà il titolo all’album, traspira di un’atmosfera sognante che porta con sé sonorità quasi medio-orientali, come a rievocare visivamente l’andamento lento e cadenzato di un gruppo di cammelli nel deserto. Il finale, con la presenza della banda di paese, conclude in modo superlativo il brano e l’intero album. Così come la vita stessa si modifica istante dopo istante, anche le stagioni cambiano.

Le canzoni “Phoenix (Reborn)”, “Hollow”, “The time it takes to fall” e “To the ones” completano questo album esemplare e convincente. Ger Eaton sa far riconoscere la sua originale personalità creativa grazie anche ai suoi testi, che si fondono armoniosamente con l’intero tessuto musicale dei vari brani. Un album che sarà certamente ricordato ed ascoltato anche nel futuro. (Lorenzo Tarantino)