SOUL SELLER "Fight against time"
(2025 )
L’hard rock in Italia sta vivendo un buon momento, grazie ad ottime produzioni di altrettante band. Questo, per fortuna, sembra in controtendenza a quella che chiamerei “esaltazione” dell’autotune che, pur lasciando qualche riserva, considero una diavoleria digitale che in molti vorrebbero come il grande protagonista della musica moderna.
‘Fight Against Time’ è la terza opera suonata da questa band di Torino, impegnata fin dal lontano 1999 a formulare musiche e canzoni dal piglio sicuramente robusto ma melodico. La band dimostra la capacità di confermare un forte legame con i fan della prima ora ma anche di “catturarne” di nuovi, grazie ad una proposta sonora dall’elevata percentuale emotiva.
Ascoltando le loro canzoni, vengono in mente le meraviglie pensate dagli inglesi Thunder, senza disdegnare approcci maggiormante legati all’hard prog di band come i primi Rush, mettendoci dentro, secondo me, anche molto della musica espressa dai magnifici Journey.
La passione per la melodia è da sempre tra le caratteristiche che contraddistingue la tradizione della musica italiana, anche se, quando portata all’eccesso, rischia di diventare uno stereotipo. Un po’ come per la pizza. Il piglio vagamente “mediterraneo” dentro l’estetica rock di matrice americana quindi, nei Soul Seller ne sancisce la bellezza ed in alcuni frangenti addirittura un pizzico di originalità.
Riprendendo il ragionamento, un’altra caratteristica che l’artista italiano ha assorbito fin dalla notte dei tempi, è la tendenza a riconoscere ed apprezzare il bello anche in altre culture. Possiede una specie di “sensore” invisibile che gli permette di estrarne l’essenza che gli servirà per contaminare e completare il suo modo di concepire l’Arte.
Quello che risulta da questa sorta di processo di assimilazione è lasciato poi libero di fare il suo effetto. Pertanto sento di poter senz’altro dire che ‘Fight Against Time’ sia un disco di hard rock melodico italiano. Se poi mi scappa di immaginare l’impatto fonetico che potrebbe avere un cantato in italiano, un valore aggiunto alla già bella voce di Eric Concas, credo si potrebbe addirittura parlare di completezza. (Mauro Furlan)