SUMO "Naga"
(2025 )
Farei un distinguo tra 2 tipi di malizia: quella commerciale, ponderata a tavolino per ammiccare alle classifiche (e dal sottoscritto non avrà uno straccio di stima), mentre ripongo tutta la mia considerazione per quegli artisti che scrivono pezzi fruibili ai più senza affanni di cassa.
Questi ultimi sono quelli che, a mio avviso, andran sempre fieri del loro operato, poiché non devono dir grazie a nessuno, se non a loro stessi.
Tutta questa premessa per arrivare a dir cosa? A dire che mi gustano, e non poco, bands come i bergamaschi SuMo, che ti scodellano una deliziosa sestina intitolata “Naga”, nella quale ci si diletta molto nell’ascolto ma conservando, oltremodo, una scrittura non dico impegnata ma con degli ottimi contenuti testuali.
Insomma, i SuMo, parafrasando il loro nome, “lottano” per ambire a un’identità stilistica che combini evasione ed impegno: e direi che il tracciato di “Naga” certifica in pieno il loro obiettivo, visto che basta far scorrere la coppia di singoli “Estate” e “Le parole giuste” per proiettare il sole a picco sui nostri neuroni, divertiti da cotanta spensieratezza adulta in cornici di fiati e canaletti filo-rap.
Più tostarella si erge invece la semi-tribale “Tantrica”, che dona segnali di gran maturità esecutiva: sound ricco, potenziato da una band extra-large (8 elementi!) e risultato assicurato da scelte intelligenti e poco scontate.
Con il loro evidente “Istinto Gagliardo”, la band sposta l’asse assemblativo verso soluzioni più pacate e diversificate, testimoniando come la fantasia sia la ricetta ispirativa della casa. Tutt’altro che glaciale, risulta il delizioso “Igloo”, capace di scaldare un sorriso con un’apprezzabile easy-funk-soul.
In bilico tra i Velvet (quelli di “Boy band”) e Sugarfree (“Cleptomania”), i SuMo lasciano la spiaggia, chiudendo con il caleidoscopico ombrellone pop-soul di “Brivido Diverso”. Da 16 anni, la band lombarda ci aggiorna sempre con nuovi filoni evolutivi, ma oggi mi ronza la sensazione che su “Naga” s’accenderà una bella luce, irradiata da (sole)rzia e perizia d’autore. (Max Casali)