ZOE PIA & TENORES DI OROSEI ANTONI MILIA  "Indindara"
   (2025 )

Allora, io ho un debole per il cantu a tenore, per cui potrei non essere del tutto obiettivo. Ma i Tenores di Orosei Antoni Milia, storica formazione che tramanda questa tradizione corale risalente addirittura all'Età del Bronzo (accanto ai Tenores di Bitti, di Neoneli e Oniferi), affiancati da Zoe Pia, compiono un altro passo avanti.

Zoe Pia è una clarinettista e launed...dista (?). Insomma, oltre al clarinetto la sentiamo alle prese con le launeddas, triplo strumento a fiato che si suona con la respirazione circolare. Zoe Pia ha un approccio jazz e sperimentale agli strumenti. Nell'album “Indindara”, uscito per Losen Records, Pia processa elettronicamente i propri strumenti, in modo da ottenere effetti timbrici imprevisti.

Ad esempio, in “Eternal Life: PretziosaRugheSanta”, il clarinetto compare con un suono intermittente, poi gli viene applicato l'harmonizer che lo triplica, e Pia sfida l'effetto con un rapido assolo. Fa una cosa simile anche in “Heaven: Ballu Brincu”, dove sembra in certi momenti ammiccare al tema del Bolero di Ravel. Le launeddas le possiamo sentire in “Ballu a Tres Passos”, processate anch'esse verso la fine, con un esito stranissimo.

E i Tenores che fanno? Beh, fanno i Tenores: cantano armonizzando bassu, tenor, mesu voche e voche (pron. [voke]) facendo sempre venire i brividi, con quella sonorità ancestrale inconfondibile. In “Souls: Gotzos de su Nefressariu” fanno delle quinte parallele, che come ben sappiamo, sulla scala dorica sono particolarmente suggestive (ma non diteglielo in Conservatorio). In “Eudamonia: Rosa”, che apre la scaletta dell'album, prima di cantare, il coro recita una poesia pronunciata a canone, cioè partendo in momenti diversi, per ottenere un intreccio caotico di sillabe.

Zoe Pia accompagna il coro con campanacci e legnetti. L'effetto surreale e trascendente arriva quando, contemporaneamente, il coro canta una preghiera con le sue note lunghe e lente, e Pia fa degli assoli jazz col suono di clarinetto modificato elettronicamente. Sembra un dialogo impossibile fra due antipodi, campagna e città, terra e aria, staticità paradisiaca naturale e frenesia demoniaca artificiale. Una situazione che unisce folk e avanguardia. Complimenti! (Gilberto Ongaro)