CLAUDIO COJANIZ A.P. TRIO  "Cracking"
   (2025 )

Un'altra perla musicale si aggiunge all'attività di lungo corso del pianista Claudio Cojaniz che, con questo "Cracking", mette al suo attivo il diciannovesimo disco in circa venti anni di carriera.

Qui torna a collaborare, dopo la parentesi di "Black" (suo precedente lavoro), con i suoi fidati ed abituali musicisti che formano così l'A.P. Trio, e cioè Luca Colussi alla batteria ed Alessandro Turchet al contrabbasso.

Sette brani di sua composizione, alcuni riproposti e già presenti in precedenti dischi, ci portano in un ambito jazz molto particolare ed eclettico, con un tocco pianistico personale e vivace amalgamato in un interplay notevole dato dalla lunga militanza comune ed amicizia fra artisti.

Avendo a suo tempo recensito "Black", confermo quanto mi era già balzato all'attenzione di ascoltatore, e cioè eccelsa e versatile tecnica pianistica (mai eccessiva nei fraseggi) ma dotata di intensità ed espressività, ed accompagnata da una vena creativa e compositiva costante.

Nel panorama musicale jazz Claudio Cojaniz è un musicista coerente ed originale, capace di infondere poesia alle sue composizioni.

Suggestiva e coinvolgente l'atmosfera creata in "Insomnia", quinto brano in scaletta, per me il più rappresentativo della cifra stilistica del trio. Una vera chicca "Old Blues", secondo in scaletta che, partendo da uno standard blues tradizionale, ci porta verso prospettive originali. Notevole nel suo incedere nervoso ed a tratti caotico il brano omonimo del disco, quel "Cracking" che troviamo come quarta traccia.

Assoli di batteria e contrabbasso di alto livello sono presenti ed inseriti egregiamente nel "mood" pianistico di Cojaniz. Ottimo disco. Voto 8. (Roberto Celi)