BONNY JACK  "Somewhere, nowhere"
   (2025 )

Bonny Jack, al secolo Matteo Senese, firma il suo terzo lavoro in studio e conferma di essere molto più di un semplice one man band.

Il nome Bonny Jack nasce dall’unione di due figure leggendarie: Jack Rackham e Anne Bonny, pirati realmente vissuti nel XVIII secolo e legati non solo da un destino ribelle, ma anche dalla loro storia d’amore, simbolo di libertà e di passione viscerale, proprio come la sua musica: sfrontata, sincera e in perenne navigazione tra generi e influenze.

Matteo è l’anima nomade di Bonny Jack: un narratore solitario, che riesce ad evocare interi mondi con pochi strumenti e una voce vissuta.

''Somewhere, Nowhere'', uscito il 27 giugno scorso, è una raccolta di undici brani originali che suonano come tappe di un viaggio tra deserti interiori e lande immaginarie.

Fin dalle prime note della prima traccia, ''Uncle Jack'', si viene immediatamente catapultati in un universo sonoro notturno e cinematografico, dove si intrecciano atmosfere western e sfumature esoteriche. Una traccia che anticipa le molte anime che convivono in ''Somewhere, Nowhere''.

Questa sensazione si intensifica man mano che si prosegue nell’ascolto, trasformandosi in un vero e proprio viaggio attraverso le radici della musica americana: blues, folk, country, con il rock che si inserisce con naturalezza, senza mai stonare. Con questo nuovo lavoro, Bonny Jack riesce a fondere queste influenze in modo spontaneo e autentico, dando vita a un album denso di atmosfera e profondità.

Ciò che sorprende di Bonny Jack è che fa tutto da sé, e non lascia mai vuoti: la sua voce è graffiata al punto giusto, la chitarra e il banjo diventano estensioni del suo racconto, e l’intero album ha la coerenza viscerale di una colonna sonora senza immagini, capace di evocare paesaggi interi con una manciata di note, che funzionano benissimo anche senza parole.

In concerto Bonny Jack si presenta spesso da solo, ma con questo nuovo album si fa accompagnare da un gruppo di musicisti che contribuiscono ad arricchire gli arrangiamenti e dare maggiore profondità al sound. Tra questi troviamo Guido Jandelli (armonica, chitarre elettriche e slide), Andrea Vettor (percussioni), Angelica Foschi (fisarmonica), Ren Vas Terul (armonica), Tyler R (tromba), Alia (voce) e Brian D (violino): una squadra affiatata e ben calibrata, al servizio della narrazione musicale dell’album.

Bellissima anche alla confezione del CD, originale e curata: una piccola scatola in cartone grezzo, chiusa con uno spago, che custodisce non solo il disco ma anche gadget e un pieghevole con l’artwork della copertina.

In definitiva, ''Somewhere, Nowhere'' è un album autentico, passionale, ricco di sfumature e suggestioni. Se amate le sonorità che affondano le radici nel cuore dell’America musicale, lasciatevi trasportare da Bonny Jack: difficilmente ve ne pentirete. (Tatiana Lucarini)