CORMORANO "L'inciampo dell'uovo"
(2025 )
Simpatico volatile acquatico la cui (falsa) immagine intrisa di petrolio (1991) è stata tristemente associata alla guerra del Golfo, il cormorano è noto (anche) per percorrere lungi tragitti migratori.
Se vogliamo individuare un’analogia metaforica con la omonima band italiana nata a metà degli anni Settanta e riformatasi nel 2020 *, potrebbe consistere nello spaziare in vasti territori musicali (jazz-rock e progressive in primis) privilegiando percorsi guidati dalla propria ispirazione e dal fascino per la ricerca.
L’etichetta jazz-rock, in voga negli anni Settanta, comprendente una varietà di generi e tradizioni (con gli Weather Report una delle sue icone più rappresentative), nei Cormorano delinea un habitat musicale guidato dalla stella polare di Demetrio Stratos e degli Area, anche e soprattutto per il curriculum sui generis del suo vocalist, compositore e arrangiatore ben conosciuto nel mondo della buona musica, Raffaello Regoli.
L’accostamento di Regoli al “Maestro della voce” (per dirla con l’omonimo brano PFM, 1980) si pone in tutta evidenza nella sua vocalità e nella sua formazione**. Lo storico incontro nel 1976 con il compianto genio pioniere delle sperimentazioni vocali ne ha infatti indirizzato sua carriera artistica sulle orme del Maestro, cercando e realizzando nel contempo soluzioni personalizzate apprezzabili in un’ampia varietà di contesti (discografico, in concerto, teatrale). Del resto, nella musica come nella vita, tutto cambia, tutto evolve, tutto è in trasformazione, Eraclito docet (pantarei).
''L’inciampo dell’uovo'', nuova uscita dei Cormorano (Antonio Dondi, Batteria; Elia Filippini, Tastiere; Francesco Boni Basso; Gabriele Giovanardi, Sax; Michele Zanni, Chitarra; Raffaello Regoli, Voce; Ospiti, Alice Sandri Vocalist; Leonardo Zanni chitarra) si pone in continuità stilistica con il precedente ''Obliquizioni d’Autunno'' (2023) ed è l’ennesima dimostrazione della vitalità di un gruppo di spessore che è riuscito a coniugare tradizione, innovazione e sperimentazione in una proposta musicale sì complessa ma non autoreferenziale o cervellotica.
Nel focalizzare criticamente alcuni ambiti disfunzionali della società contemporanea (dipendenza, frenesia, tendenza alla virtualizzazione), unitamente ad aspetti generali della condizione umana (amicizia, senso del mistero), gli 8 brani in cui si articola il disco ci offrono una consueta e feconda combinazione di generi (progressive, rock, jazz-rock, blues) attraverso sonorità contrassegnate da una brillantezza di fondo e da una costante dinamicità melodica e ritmica che impediscono cali di attenzione, rendendo altresì la fruizione interessante e gradevole.
In un periodo dominato dalla pervasiva digitalizzazione della vita (argomento del brano ''SocialNetwork'') e dalle sirene dell’Intelligenza Artificiale quale illusorio sostituto al silicio della sorgente creativa umana, il nuovo disco dei Cormorano ci offre una quarantina di minuti di musica viva, autentica, da non perdere.
Last but not least: un doveroso (ap)plauso alla Locanda del Vento-Lizard Records, etichetta indipendente avvezza a questi generi di frontiera, che sa scovare e valorizzare realtà artistiche fuori dall’assordante coro di produzioni musicali finalizzate primariamente (quando non unicamente) al profitto. Buon ascolto! (MauroProg)
Per approfondire
* https://www.musicadiversa.it/cormorano/cormorano-reunion/chi-siamo/
https://www.facebook.com/p/Cormorano-Reunion-61557778261353/
** https://www.facebook.com/p/Raffaello-Regoli-100063536592444/
https://www.youtube.com/user/omaggiods