FALCO  "Falco 3"
   (1985 )

Era già stato bollato come one hit wonder, visto che il successo di “Der kommissar” non era stato bissato dal successivo “Junge roemer” (che comprende una intera strofa in italiano, ma in un italiano così mal pronunciato che si fatica a capirne le parole). Va bene, cosa ci si poteva aspettare da un austriaco toccato da un singolo, clamoroso colpo di fortuna? Che facesse, inatteso, il bis, ancora più tonante del primo. C’era stato il film di Milos Forman, “Amadeus”, a far tornare di moda il compositore viennese. Ma ci pensò anche Falco, rapper d’Oltrebrennero, a ingigantirne l’attenzione. Immaginato Mozart come un punk del ‘700, che andava ai concerti scortato da motociclisti borchiati – vedi il video – e alla fine restava senza soldi, “Rock me Amadeus” fu la prima, e finora unica, canzone in tedesco ad arrivare al primo posto negli USA. L’album sfruttò l’onda buona, anche perchè tra una cover dei Cars (“Munich girls”) e di Bob Dylan (“It’s all over now baby blue”) c’era anche della qualità per qualche altro buon singolo. “Vienna calling” passò con fortuna anche da Sanremo, mentre “Jeanny” aprì la saga della ragazza rapita da un innamorato fanatico (che, uscito dalla galera dove era finito per il rapimento, avrebbe poi cantato, l’anno dopo, “Coming home”: sono tornato, e torno da te. Manco fosse la Lecciso alla caccia di Al Bano). Tutto bene finchè va. Il boom fu eccessivo, per un prodotto troppo limitato geograficamente per durare a lungo: una numero uno in tedesco ci può stare, due anche, tre no. E il calo fu repentino: un tentativo di unirlo in duetto a Brigitte Nielsen (“Body next to body”), qualche anno dopo, fu l’inizio della fine. Alti e bassi, ma ormai limitati solo alla natia Austria, che terminarono quando, nel 1998, in un incidente stradale a Santo Domingo perse la vita. L’Austria pianse, e gli tributò onori pari solo a quelli, in Italia, avuti da De Andrè e Battisti. Al funerale, la bara fu portata dalla banda di motociclisti che si era vista nel video di “Rock me Amadeus”. Oh-oh-oh-Amadeus. (Enrico Faggiano)