

			
LUCA OLIVIERI  "La quarta dimensione"
   (2008 )
		
			 Si pensa comunemente che il mondo in cui viviamo sia a 3 dimensioni. In realtà è 
quadridimensionale: alle tre dimensioni spaziali si aggiunge infatti una dimensione 
temporale. Per questa ragione il tempo è indicato come 'quarta dimensione': ed è del tutto 
differente dalle altre 3 non solo perché, lo si è detto, non riguarda lo spazio, ma anche e 
soprattutto perché, di dimensione temporale, ne esiste solo una. In parole povere, il 
movimento nel tempo sembra possibile solo in una direzione, ovviamente quella "in 
avanti": fino a quando non si scoprirà, magari, che aveva ragione "Doc" Emmett Brown, il 
pazzo scienziato di "Ritorno al futuro", fautore cinematografico di fantasiosi e ripetuti viaggi 
nel tempo. Tutto questo preambolo non è un modo qualsiasi per introdurre il disco in 
questione di Luca Olivieri, dedicato appunto alla quarta dimensione, quella temporale: è, 
infatti, il concetto stesso del tempo a fungere da architrave di questo bel lavoro 
strumentale. Sulle "ali del tempo" (non a caso titolo di uno degli episodi più riusciti 
dell'intera collana) scorrono 12 brani avvolgenti ed accarezzanti, scritti ed orchestrati dal 
polistrumentista Olivieri, noto per la lunga collaborazione con gli Yo Yo Mundi (presenti 
pure nel disco nelle persone di Fabio Martino, Fabrizio Barale ed Andrea Cavalieri) ed 
anche con Gang, Moni Ovadia, Claudio Fossati e Roberto Vernetti degli Aeroplanitaliani. 
Ma, più che queste succose ed importanti collaborazioni, è l'anima teatrale di Luca che 
emerge da queste 12 soffuse tracce: i lavori per i Teatri Stabili di Genova e di Torino e 
per il Teatro del Rimbombo hanno evidentemente ispirato non poco le musiche sognanti 
ed accomodanti che costituiscono questa notevole prova sonora che è "La quarta 
dimensione". Se Nino Rota ed Ennio Morricone sono forse i primi riferimenti che saltano 
all'orecchio (come ambientazioni, non certo come clonazioni), è forse con il grande Nicola 
Piovani (premio Oscar per la colonna sonora de "La vita è bella") il parallelo più centrato per queste composizioni, pur se permeate da una veste maggiormente elettronica. Composizioni delle quali, sinceramente, ringraziamo Olivieri. Se domani sarà una giornata un po' più rosea, in parte sarà anche merito suo. (Andrea Rossi)
Si pensa comunemente che il mondo in cui viviamo sia a 3 dimensioni. In realtà è 
quadridimensionale: alle tre dimensioni spaziali si aggiunge infatti una dimensione 
temporale. Per questa ragione il tempo è indicato come 'quarta dimensione': ed è del tutto 
differente dalle altre 3 non solo perché, lo si è detto, non riguarda lo spazio, ma anche e 
soprattutto perché, di dimensione temporale, ne esiste solo una. In parole povere, il 
movimento nel tempo sembra possibile solo in una direzione, ovviamente quella "in 
avanti": fino a quando non si scoprirà, magari, che aveva ragione "Doc" Emmett Brown, il 
pazzo scienziato di "Ritorno al futuro", fautore cinematografico di fantasiosi e ripetuti viaggi 
nel tempo. Tutto questo preambolo non è un modo qualsiasi per introdurre il disco in 
questione di Luca Olivieri, dedicato appunto alla quarta dimensione, quella temporale: è, 
infatti, il concetto stesso del tempo a fungere da architrave di questo bel lavoro 
strumentale. Sulle "ali del tempo" (non a caso titolo di uno degli episodi più riusciti 
dell'intera collana) scorrono 12 brani avvolgenti ed accarezzanti, scritti ed orchestrati dal 
polistrumentista Olivieri, noto per la lunga collaborazione con gli Yo Yo Mundi (presenti 
pure nel disco nelle persone di Fabio Martino, Fabrizio Barale ed Andrea Cavalieri) ed 
anche con Gang, Moni Ovadia, Claudio Fossati e Roberto Vernetti degli Aeroplanitaliani. 
Ma, più che queste succose ed importanti collaborazioni, è l'anima teatrale di Luca che 
emerge da queste 12 soffuse tracce: i lavori per i Teatri Stabili di Genova e di Torino e 
per il Teatro del Rimbombo hanno evidentemente ispirato non poco le musiche sognanti 
ed accomodanti che costituiscono questa notevole prova sonora che è "La quarta 
dimensione". Se Nino Rota ed Ennio Morricone sono forse i primi riferimenti che saltano 
all'orecchio (come ambientazioni, non certo come clonazioni), è forse con il grande Nicola 
Piovani (premio Oscar per la colonna sonora de "La vita è bella") il parallelo più centrato per queste composizioni, pur se permeate da una veste maggiormente elettronica. Composizioni delle quali, sinceramente, ringraziamo Olivieri. Se domani sarà una giornata un po' più rosea, in parte sarà anche merito suo. (Andrea Rossi)