IL SOGNO E IL VELENO   "Piccole catastrofi"
   (2012 )

IL SOGNO IL VELENO esiste dal 2009. ''Piccole catastrofi'' è un disco nato nel tempo. Probabilmente prima del suo autore. Scritto sulle pagine di un moleskine consunto. E’ un disco nato nel passato, dal sapore vagamente retrò. Dieci piccole catastrofi quotidiane che cercano di raccontare la nostra società, luogo di convivenza di tante singole solitudini. E’ questo il senso de ''Il tram'', seconda traccia del disco, ispirata all’omonimo episodio televisivo firmato da Dario Argento all’interno della miniserie RAI “La porta sul buio” del 1969 dove un omicidio in un tram sotto gli occhi e l’indifferenza dei passeggeri diventa il pretesto per ribadire il concetto di una solitudine deleteria che la fa da padrone nelle società occidentali del terzo millennio. Non della solitudine tout court ma della solitudine “cattiva” che impedisce alle persone e, di conseguenza, alle città, di tornare ad essere il centro di una socialità pulsante. E’ un disco sulle città. Ne è un tributo. Ed ecco che ''Nouvelle Vague'', canzone che apre il disco, è un omaggio non solo al celebre movimento cinematografico francese ma a tutto quel mondo spensierato ed intellettualmente vivo che caratterizzava l’avanguardia d’oltralpe ma non solo. In ''Favole'', ''Bistrot'', ''Signora in foulard nero'', ''Le cose importanti'' l’incomunicabilità tra due persone diventa metafora dell’impossibilità di dialogo di un intero corpo sociale. Musicalmente è un disco che guarda ai padri dell’italica canzone d’autore (Battisti, Celentano, Tenco, De Gregori) ma lo fa cercando di confondere il tutto in un intreccio che si fa talvolta più elettrico, altre volte invece assolutamente morbido ed intimo per mezzo del solo pianoforte e di un quartetto d’archi (''Le cose importanti'', ''Comizi d’amore''). ''Piccole catastrofi'' è un disco masterizzato su nastro, passato per le bobine di un vecchio TASCAM ATR-60, ed è stato registrato, mixato e masterizzato all’Indie Factory Studio di Sassari nel settembre del 2011 da Paolo Messere (ex Ulan Bator).