RICCARDO COCCIANTE  "Anima"
   (1974 )

Uno dei cantautori più in vista dei primi anni '70 è senza dubbio Riccardo Cocciante, che nel '74 con l’en plein al primo posto tra singolo ed album festeggia i primi quattro anni di appartenenza alla RCA nel migliore dei modi. La scuola romana che fa capo alla prestigiosa etichetta ha sfornato in quegli anni tre tra i cantautori più importanti nel panorama italiano che sono Venditti, De Gregori e Baglioni. Cocciante sta nel mezzo. E’al terzo LP (MU e POESIA i precedenti). Arrivato alla RCA nel 1971 partecipa come cantante e musicista alla colonna sonora del film ROMA BENE e incide il primo singolo tratto dalla colonna sonora, RHYTHM. Si fa chiamare Richard invece di RICCARDO. Scrive per altri: il primo brano si chiama PICCOLO FIORE e lo canta (senza successo) Wilma Goich; il secondo, BUONANOTTE ELISA, è il brano che Morandi avrebbe dovuto portare a Canzonissima 1971 se solo ci fosse andato. Successo discreto. Terzo, POESIA, lanciata da Patty Pravo nel 1973. Grande successo di vendita e di pubblico. Brano che recupererà per farne la traccia che darà il titolo al suo secondo LP. Gli è bastato apparire un paio di volte sul video per arrivare al primo posto in Hit Parade con BELLA SENZ’ANIMA e con l’album ANIMA. Non segue mode, non si allaccia a filoni, non intende portare avanti discorsi politici o impegnati come Venditti o De Gregori e non è neanche interessato ad un pop commerciale ma di egregia fattura, come quello che fa Baglioni. L’impegno c’è ma è nei confronti della vita stessa e dei sentimenti, delle situazioni che si creano vivendo giorno dopo giorno. Se proprio lo si vuole accostare a qualcuno si potrebbe chiamare in causa il Paoli del periodo Durium. Dal canto suo crede che non si possa dare un significato sociale ad ogni argomento. Quando canta L’ODORE DEL PANE (brano recuperato perché in precedenza dato a Don Backy per il suo unico LP con la RCA) probabilmente fa più politica lui che cento discorsi dotti e saggi ma che arrivano a dieci persone. Il verso "e adesso spogliati come sai fare tu, ma nom illuderti, io non ci casco più" diventa oggetto di polemiche. Non certo una frase politica, una dichiarazione di intenti sociali, una presa di posizione. Soltanto una frase d’amore, una frase che raccoglie rabbia e rimpianto, dolcezza ed aggressività, interpretata con una voce roca, arrabbiata, in un crescendo vocale e strumentale che fa (è proprio il caso di dirlo) epoca. In questa canzone la tensione data all’interpretazione si taglia col coltello e la figura della donna, la bella senz’anima, è oggetto di amore e di odio. Si parlava delle polemiche. A farle è il movimento femminista, molto attivo in quegli anni, che accusa Cocciante di maschilismo, specie nell’ultima parte della canzone quando ci si sposta, narrativamente parlando, dai sentimenti al sesso. Arrangiata magistralmente da Franco Pisano, diventa una delle canzoni simbolo del decennio. Ornella Vanoni, che l’ascolta prima che diventasse un successo, avrebbe voluto inciderla e dice al cantante che interpretata da una donna avrebbe colpito di più, magari cambiandogli il titolo, da BELLA SENZ’ANIMA a CORPO SENZ’ANIMA. Ennio Melis, direttore della RCA proibisce assolutamente l’operazione. E’una canzone che deve fare Cocciante e basta. E così è. Alla Vanoni, Cocciante diede CANTO POPOLARE. La rabbia di Cocciante nell’interpretare questa canzone (ed altre in seguito) diventerà un limite, un'etichetta che non si toglierà più da dosso per circa 15 anni. L’album ha otto tracce, quattro arrangiate da Franco Pisano e quattro da Ennio Morricone. Con gli arrangiamenti di Morricone abbiamo QUANDO FINISCE UN AMORE, secondo titolo in ordine di importanza che sarà un altro clamoroso successo. Il dinamico crescendo, la voce che si fa sempre più roca e disperata colpisce l’ascoltatore e decreta l’immediato successo. Gli autori (Luberti e Cassella) elencano una serie di accadimenti, situazioni, stati d’animo che insieme agli sforzi vocali di Cocciante creano la giusta tensione. I versi sono molto belli ed azzeccati in pieno. Altro brano importante è QUI, che Riccardo aveva dato alla cantante Rossella per il Sanremo di quell’anno, senza che nulla succedesse. La canzone era comunque bella e Rossella non ha nessuna colpa per il mancato successo. La riprende e con gli arrangiamenti di Morricone ne fa una canzone nuova. Nello stesso momento BELLA SENZ’ANIMA sfonda in Spagna dove sfiora la prima posizione (BELLA SIN ALMA) e in Francia, dove il cantante è di casa. In Spagna e in Sudamerica i versi sono pressocchè identici ('Y ahora siéntate, en esta silla. Esta vez escúchame, sin interrumpirme'). (Christian Calabrese)