UNCLE BARD & THE DIRTY BASTARDS  "Homemade!"
   (2017 )

Sono tornati Uncle Bard & The Dirty Bastards, formazione nata circa dieci anni fa praticamente per divertimento e oggi tornata con “Handmade!”, un disco autoprodotto, “realizzato giorno per giorno come fosse un’opera di artigianato”. Sono diciassette i brani dell’album e le caratteristiche restano quelle del precedente “Get The Folk Out!”: il genere di riferimento resta un Irish folk che, nelle fasi più corpose e intense, ingloba elementi celtic punk rock fino a creare una miscela potente ed esplosiva. La titletrack inaugura il disco col solo cantato, poi in “Gipsy Geezers” si incontrano i Modena City Ramblers e i Pogues, a conferma delle grandi capacità di interpretazione del genere da parte della band. Anche nei brani più delicati, il cantato ed il sound sono capaci di evocare immagini di quella terra che per molti è magica ed esercita un fascino indescrivibile: accade con “The Man Who Spoke To The Earth” o “Anger (The Void The Stops The Wind)”, mentre il passo accelerato di “Stay Untamed!” e la circolarità di “Lads From The Countryside” ricordano un po’ i Flogging Molly. Si tratta, comunque, di un’opera imprescindibile per tutti gli amanti del genere: il disco scorre fluido e non presenta momenti di affanno, nonostante la lunghezza richieda comunque un certo impegno. Gli Uncle Bard & The Dirty Bastards hanno dato vita a un’opera che può anche rappresentare un punto di partenza per i neofiti dell’irish folk, superando in scioltezza la prova del secondo album. (Piergiuseppe Lippolis)