

			
NONMIPIACEILCIRCO!  "Let's get away from here "
   (2017 )
		
			 Il settimo album dei NonMiPiaceIlCirco!, intitolato “Let’s get away from here”, contiene undici tracce di minimalismo, sperimenti e rock. L’attivita’ della band inizia nel 2004 in duo per i primi tre album per poi spegnersi, trasferirsi in Russia, ampliarsi in un trio, partendo per un tour in Canada, di spalla a Sherry Lee-Wisor nel 2010. Cambiando nuovamente forma, nel 2014, pubblicano un micro album di solo 5 minuti per SilberMedia. La struttura cantautorale che si può avvertire nei brani non è di certo di matrice classica e le sperimentazioni riescono a dare quel senso di intimità misto ad una certa violenza verbale piena di grinta e passione. Gli arrangiamenti sono partoriti da una chitarra classica e, a volte, da strutture percussive. I testi rappresentano le contraddizioni del vivere in un posto remoto. Tra i brani che maggiormente rimangono impressi in mente troviamo “Pizza è destino”, “Ballata con gli stivali” ed “Unico”, ma ogni singolo brano ha una storia a sé degna d’esser vissuta con tutti gli organi sensoriali. Il disco è un buon piatto da servire per gli amanti del folk rock e del cantautorato in generale: un’opera che riesce a dare una spinta in più a chi ha bisogno di immaginare la musica che sente, dipingendo tramite le parole dei Nonmipiaceilcirco! un mondo magnifico e pieno allo stesso tempo di contraddizioni. Un ottimo disco, vicino ad una maturità ormai del tutto raggiunta. (Fake!)
Il settimo album dei NonMiPiaceIlCirco!, intitolato “Let’s get away from here”, contiene undici tracce di minimalismo, sperimenti e rock. L’attivita’ della band inizia nel 2004 in duo per i primi tre album per poi spegnersi, trasferirsi in Russia, ampliarsi in un trio, partendo per un tour in Canada, di spalla a Sherry Lee-Wisor nel 2010. Cambiando nuovamente forma, nel 2014, pubblicano un micro album di solo 5 minuti per SilberMedia. La struttura cantautorale che si può avvertire nei brani non è di certo di matrice classica e le sperimentazioni riescono a dare quel senso di intimità misto ad una certa violenza verbale piena di grinta e passione. Gli arrangiamenti sono partoriti da una chitarra classica e, a volte, da strutture percussive. I testi rappresentano le contraddizioni del vivere in un posto remoto. Tra i brani che maggiormente rimangono impressi in mente troviamo “Pizza è destino”, “Ballata con gli stivali” ed “Unico”, ma ogni singolo brano ha una storia a sé degna d’esser vissuta con tutti gli organi sensoriali. Il disco è un buon piatto da servire per gli amanti del folk rock e del cantautorato in generale: un’opera che riesce a dare una spinta in più a chi ha bisogno di immaginare la musica che sente, dipingendo tramite le parole dei Nonmipiaceilcirco! un mondo magnifico e pieno allo stesso tempo di contraddizioni. Un ottimo disco, vicino ad una maturità ormai del tutto raggiunta. (Fake!)