

			
VENETIAN SNARES X DANIEL LANOIS  "Venetian Snares x Daniel Lanois"
   (2018 )
		
			 Fra le uscite più interessanti di questa stagione di musica, senza ombra di dubbio, c’è anche l’album frutto della collaborazione fra Aaron Funk, aka Venetian Snares, e Daniel Lanois, produttore e musicista noto ai più come collaboratore di Brian Eno, Bob Dylan, U2, Peter Gabriel, Neil Young e tanti altri big. Il disco (appena uscito per Timesig/Planet Mu) porta il nome del celebre produttore e del beatmaker canadese, che hanno lavorato a un disco di elettronica sperimentale. “Venetian Snares x Daniel Lanois” include otto pezzi per una durata totale di circa trentatré minuti ed è basato sui dialoghi fra le trame chitarristiche di stampo ambient ad opera di Daniel Lanois e l’elettronica percussiva caratteristica di Venetian Snares. L’unione di due stili così diversi, probabilmente, potrà a tratti apparire forzata, ma le due componenti non danno realmente mai l’impressione di stridere. Fra breakcore e ambient, il disco scorre, sebbene in alcuni passaggi perda un po’ di fluidità. L’opener, “Mag11 P82”, chiarisce quale sarà la cifra stilistica del disco: il sound è ipnotico e il pezzo è uno dei più riusciti del lotto. La lunga suite “United P92” funziona meglio del brano precedente (“HpShk5050 P127”) e del successivo “Bernard Revisit P81”, in cui Venetian Snares appare un po’ in ombra. I brani della seconda metà, invece, reggono meglio il colpo e il disco conosce il suo apice nell’accoppiata “Night MXCMPV1 P74” e “Ophelius 1st P118”: il primo esalta il ruolo di Aaron Funk, il secondo mette in luce Lanois. A onor del vero, il disco tenderà probabilmente a dividere critica e pubblico, ma a nostro giudizio la prova è superata e la collaborazione ha prodotto un risultato globalmente positivo. (Piergiuseppe Lippolis)
Fra le uscite più interessanti di questa stagione di musica, senza ombra di dubbio, c’è anche l’album frutto della collaborazione fra Aaron Funk, aka Venetian Snares, e Daniel Lanois, produttore e musicista noto ai più come collaboratore di Brian Eno, Bob Dylan, U2, Peter Gabriel, Neil Young e tanti altri big. Il disco (appena uscito per Timesig/Planet Mu) porta il nome del celebre produttore e del beatmaker canadese, che hanno lavorato a un disco di elettronica sperimentale. “Venetian Snares x Daniel Lanois” include otto pezzi per una durata totale di circa trentatré minuti ed è basato sui dialoghi fra le trame chitarristiche di stampo ambient ad opera di Daniel Lanois e l’elettronica percussiva caratteristica di Venetian Snares. L’unione di due stili così diversi, probabilmente, potrà a tratti apparire forzata, ma le due componenti non danno realmente mai l’impressione di stridere. Fra breakcore e ambient, il disco scorre, sebbene in alcuni passaggi perda un po’ di fluidità. L’opener, “Mag11 P82”, chiarisce quale sarà la cifra stilistica del disco: il sound è ipnotico e il pezzo è uno dei più riusciti del lotto. La lunga suite “United P92” funziona meglio del brano precedente (“HpShk5050 P127”) e del successivo “Bernard Revisit P81”, in cui Venetian Snares appare un po’ in ombra. I brani della seconda metà, invece, reggono meglio il colpo e il disco conosce il suo apice nell’accoppiata “Night MXCMPV1 P74” e “Ophelius 1st P118”: il primo esalta il ruolo di Aaron Funk, il secondo mette in luce Lanois. A onor del vero, il disco tenderà probabilmente a dividere critica e pubblico, ma a nostro giudizio la prova è superata e la collaborazione ha prodotto un risultato globalmente positivo. (Piergiuseppe Lippolis)