recensioni dischi
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MELODRUM TRIO  "The man, the earth, the sky"
   (2023 )

Il Melodrum Trio (Salvatore Spano, Salvatore Maltana, Francesco Brancato), sposa il proprio jazz con elementi idiosincratici allo stile più tipico del trio pianoforte – contrabbasso – batteria, dando vita a “The man, the earth, the sky”, uscito per Da Vinci Jazz.

Accanto a un brano canonico e algido come “Elevation”, con le sue armonie composite, troviamo il Coro Voci Bianche Lasalliane di Torino in “Sequenza in blu” e “Libre”, i primi due pezzi. Il primo dei due, che avvia l'album, è aperto da uno scampanellio di campanelle tubolari, e lo sarà anche il brano finale “Esperanto”. Quando “Sequenza in blu” si avvia, il coro esegue solennemente il tema principale, e non ci si aspetta che poi il trio parta energicamente.

Al centro delle nove tracce, la quarta, quinta e sesta sono una suite. Ognuna prende un pezzo del titolo dell'LP, e ogni musicista compare in una sola: “The man” è per pianoforte solista, “The earth” per batteria solista, e “The sky” per contrabbasso solista. Il trio torna ad incontrarsi in “Alma hundida (para Thomas)”, dove, dopo scelte estetiche abbastanza “dolci”, qui la direzione del pianista va nel blues più esplicito, con abbondanza di blue notes e settime minori. In questo brano, verso la fine ascoltiamo la voce di Thomas Sankara, indimenticato leader del Burkina Faso. Scelta lodevole e sorprendente, per quanto riguarda le abitudini nel jazz moderno.

“Shunka manito” ospita l'attrice Michela Atzeni, che racconta un mito apache sulla formazione delle stelle. Si fa notare l'assolo del contrabbassista. E il citato “Esperanto” chiude l'album con il pianoforte accompagnato dalla sola batteria, in un clima di tenerezza ai tasti bianchi e neri. “The man, the earth, the sky” mostra delle possibilità alternative nel jazz, senza entrare nell'hardcore o nello sperimentalismo estremo. (Gilberto Ongaro)