recensioni dischi
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DJ JAD  "Milano - New York"
   (2006 )

Dopo aver raccontato per oltre 15 anni all’Italia l’Hip Hop a modo suo, reinterpretandolo in chiave originalissima senza scimmiottare le mode americane ma mettendoci dentro le sue esperienze e la sua vita, DJ Jad si sente finalmente maturo, pronto per realizzare il suo sogno americano. Il progetto “Milano – New York” ha radici lontane, nasce nel 2000 (dopo la pubblicazione del “Greatest Hits” degli Articolo 31), è allora che DJ Jad inizia a lavorarci, a mettere insieme idee e suoni, ritmi e melodie, tutto materiale originale che nell’arco dell’ultimo anno prende una forma sempre più definita. Jad parte alla volta degli Stati Uniti con il desiderio di confrontarsi con gli artisti della scena Hip Hop della Grande Mela, artisti che ha sempre stimato e seguito, a cui si è ispirato, a cui – lavorando a “Milano – New York” - ha letteralmente “cucito addosso” la propria musica. L’adesione di questi protagonisti della scena black d’oltreoceano al progetto di DJ Jad è immediata ed entusiastica. Ognuno di loro si ritrova istintivamente nei ritmi e nei suoni che Jad ha quasi “cucito” loro addosso, con colori e sfumature diverse, tanto che inizialmente l’idea era di chiamare l’album “The Tailor” (il sarto). Jad ha fatto sua questa idea al punto da tatuarsi la parola “tailor” vicino alla puntina di un giradischi, l’oggetto cult per ogni DJ. Il nome dell’album invece si è evoluto nel più cosmopolita “Milano – New York” che meglio rendeva l’idea del ponte che Jad, con la sua musica, ha gettato tra i due paesi, tra le due realtà. L’apporto personale delle varie guest star al disco è stato fondamentale. Ognuno dei cantanti coinvolti ha lavorato con Jad suggerendo le proprie melodie, creando le lyrics ad hoc per ogni brano. Un lavoro creativo di grande sinergia, sviluppato in un’atmosfera molto easy, assolutamente familiare, una sorta di grande party a cui tutti si sono uniti istintivamente senza risparmiare energie. Il risultato è un album marcatamente USA, internazionale, aperto ma con un’anima italiana. Per quanto sia un lavoro estremamente variegato, che tocca tutti i tasti della black culture, si percepisce senza esitazione un filo conduttore unitario, l’ispirazione viscerale e istintiva di Jad che lega tutti gli elementi in modo personale e originale. WHAT’S GOOD è la canzone che apre l’album, feat. Maya Azucena (che ritroveremo ancora in diversi brani) e Buckshot. E’ proprio Buckshot ad aver ispirato questo pezzo che si può dire essere stato scritto appositamente per lui. Di fatto la sua performance è perfetta e l’entusiasmo con cui ha abbracciato questo progetto e il modo in cui vi ha partecipato sono stati motivo di grande orgoglio per Jad. WE GOT è interpretata da Psycho Les (artista molto amato negli USA, i cui pezzi sono stati ripresi da molte star internazionali – sua ad esempio la base di “Jenny from the Block” di Jennifer Lopez). In questo caso Jad aveva in mente un altro interprete quando ha composto il pezzo, ma quando Psycho Les ha avuto modo di ascoltarlo in studio lo ha amato subito e ne ha voluto sviluppare una versione personale. Si è rivelata la soluzione perfetta. CRAZY IN HERE feat. Tony Touch e Sasha, è stato uno dei primi brani ad essere registrato, a dicembre dello scorso anno. Mancava il pezzo del cantante però e così è rimasto fermo a lungo, finchè Jad non ha incontrato Sasha (che già aveva lavorato con artisti del calibro di Sean Paul dando vita alla hit “I’m still in love with you”). Sasha è arrivata appositamente dalla Giamaica per lavorare in studio con DJ Jad. BY MY SIDE è un duetto con Big Brooklin Red e Maya Azucena. Inizialmente non era stato pensato come duetto, e l’unico interprete doveva essere Big, il quale non aveva nascosto l’entusiasmo di far parte di questo progetto. Mentre si lavorava al pezzo una visita di Maya in studio ha fatto nascere l’idea del duetto, e “By My Side” ha preso vita. Per BORN IN THE CITY Dj Jad è riuscito a coinvolgere oltre a Rahj, Shabaam Sahdeeq, un artista che ha sempre stimato, e che era appena uscito di prigione! THIS FEELING è il singolo che anticipa l’uscita dell’album, feat. Maya Azucena e Krumbsnatcha, ed è stato il primo pezzo registrato in assoluto. Maya, uscita recentemente negli USA con un album autoprodotto, è un’artista dalle grandi capacità vocali che spazia dal funk al soul al jazz, una voce dolcissima molto presente in quest’album. Di Grand Prix, giovane interprete di LET IT GO, DJ Jad ricorda soprattutto la purezza, la pulizia, la rettitudine e sottolinea il suo flow essenziale e di grande atmosfera. Per registrare CRIMINAL THOUGHTS Smif n Wessun si sono presentati in studio in 20, una vera “gang of New York”. Con loro il lavoro è stato un vero work in progress composto in diretta. Il loro pezzo è venuto fuori istintivamente, liberamente, sotto gli occhi di tutti mentre i “cattivi ragazzi” continuavano a ripetere a Jad “good music man, good music…”. HE WAS HE IS feat. Nene Peterkin and N’Dea Davenport è, insieme a “Set it off” il vero pezzo Nu Soul dell’album e si sente il retaggio dei Brand New Heavies nella splendida voce di N’Dea Davenport. VESUVIUS (o Vesuvio) feat. C-rayz Walz è un brano a cui Jad tiene particolarmente. C-rayz ha voluto dedicare la canzone all’Italia, paese che conosce bene e che ama molto, e a Napoli, città che gli è rimasta particolarmente nel cuore. Il testo è ricco di citazioni che rimandano al nostro paese e soprattutto alla città di Napoli e al suo Vesuvio che C-rayz identifica con il magma, l’energia, la forza della natura. La stessa energia che il cantante mette nella sua performance ispirato dalla stessa Napoli ma soprattutto dal suo figlioletto, anche lui in qualche modo protagonista. Non solo l’immagine del bambino campeggia sulla maglietta di C-rayz ben visibile in tutto il video di backstage, ma è proprio giocando con il paroliere del piccolo che a C-rayz è venuto in mente di comporre il ritornello giocando con le lettere N.A.P.O.L.I. Questa canzone è l’omaggio di un artista americano all’Italia e a Napoli. BANG TO DA BOOGIE feat. Keith Murray è un pezzo da club perfetto. Nota: dopo averlo ascoltato il fonico è impazzito! Keith e Jad si sono divertiti con una serie di citazioni in italiano inserite qui e lì nel testo (come “Ciao Paesà”), testo che non risparmia un saluto a Francesco Rinaldi, personaggio noto nella Little Italy di NY, un italoamericano che ha fatto fortuna negli USA con il business della pasta. Keith è noto al grande pubblico soprattutto per la famosa hit con R. Kelly “Home Alone”. Rahj, interprete di EYES OPEN, ha dedicato il brano al figlio e ci ha messo l’anima, come si vede a ogni parola e dalla sua voce roca e sofferta. OH BWOY feat. Nicky Alrica and Tata Squiyah è un vero reggae, a dimostrazione del fatto che in questo disco DJ Jad ha voluto inserire tutti i generi musicali che l’hanno sempre ispirato, con contaminazioni di blues, jazz fino al rock… In DO ME Nene Peterkin parla di Jad come “The Amph”, che sta per Amphetamine e quindi l’energia, a dimostrazione della carica che lo stesso Jad ha saputo trasmettere a tutti gli artisti che hanno partecipato alla realizzazione del suo disco. A SET IT OFF feat. Neysa Malone and Krumbsnatcha Dj Jad tiene in modo particolare. Il giro di basso che regge il pezzo l’ha composto lui stesso, una notte, esercitandosi con un basso che gli avevano regalato pur non avendo nessuna preparazione specifica nel suonare lo strumento. LOVE B.U.G. feat. Love Bug Starsky and Kerry, è un omaggio alla vecchia scuola del rap, e del rap anni ’80 Love Bug Starsky è stato uno degli interpreti principali. Su questa base rap Jad sentiva però l’esigenza di inserire un ritornello rock. Scritta la melodia sono stati valutati diversi interpreti finchè non è stato proposto Kerry. Kerry è arrivato in studio con una sua melodia ma è stato felice di accantonarla per lavorare all’idea di Jad. Ne è scaturito un pezzo rivoluzionario. La traccia 17, MILANO NEW YORK (F.R.A.V.I.), è un brano strumentale che vuole essere un saluto e un ringraziamento di DJ Jad a tutti quanti hanno collaborato a questo progetto e hanno quindi contribuito a far diventare questo sogno realtà. Nasce dalla rielaborazione di un pezzo anni ’70 di Franco Godi (il produttore di Jad). Si è scelto di arrivare alla traccia 17 perché il 17 è un numero ricorrente e fortunato per Jad. L’album “MILANO - NEW YORK” esce anche in versione iDual-Disc: il DVD che si apre con un saluto di J Ax al socio, suo amico da sempre, contiene altri quattro brani, un lungo video di backstage che ripercorre tutti i momenti più significativi della lavorazione del disco e presenta i suoi protagonisti e l’originalissimo video di “Vesuvius” autoprodotto dallo stesso Jad.