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GOOD MORNING CERNOBYL  "No time to fear"
   (2023 )

Si pensa che l’opera prima sia sempre un eloquente segnale di spontaneità ed intensità artistica, ma mica tutti son capaci di arrivarci con intenzioni cosi formate ed affidabili come ha fatto il trio perugino dei Good Morning Černobyl' con gli otto brani di “No time to fear”.

Eh sì, signori miei, qui “non è tempo di aver paura”, bisogna scaldar bene i padiglioni, sfoderare quel po' di coraggio che serve, e non ci saran problemi nell’approcciare un album tanto efferato quanto gagliardo. Altro che Baci perugini, “scartate” i cartigli del combo, e vi fibrillerà il corpo con tanta di quell’adrenalina che non potrete farne più a meno.

Non si parla di innovatori da urlo, ma di ragazzotti con idee chiare e ardite , che sparano a raffica quello che gli capita sotto tiro, pagando dazi di trade-mark a Dead Kennedy’s, Ramones, Black Flag, Husker Du and many more. Il tiro non latita, grinta a iosa e scosse telluriche rispondono “presente!”, e via che si va con il vagone impazzito di “Party of the ghost”, che fa viaggiare insieme alla bizzaria di “Welcome to Commonwealth” come fosse un convoglio che procede col brivido, senza conducente, alla “spera-in-Dio”.

L’esplosiva “Switch on!” accende indulti (pre)potenti e sanguinari. Invece, siamo in orbita Jello Biafra (Dead Kennedy’s) nell’anima narrativa di “Synestia”, e giri di guitar soffiati alla East Bay Ray, mentre “Murdered City” sfoggia un’aria svogliata e maledetta che evidenzia l’ardore coraggioso dei GMC.

Invece, tra Ramones e Sex Pistols s’insedia la capricciosa “Spike’s poison”, che sputa veleno a tutta randa. Al congedo, staziona “Epilogue (Bite it you scum – GG Allin)” col suo andare sghembo ed irriverente, colmo di livore testuale.

Tributando onore ai mèntori citati, il collettivo umbro non ha rinunciato ad incastrare valide trovate personali, tanto per non risultare pappagalli di nessuno. Dopo aver scaldato i motori con l’omonimo e.p. di tre anni fa, ora “No time to fear” li elegge come possibile “next big thing” per aver maturato, in poco tempo, contenuti dall’impatto affidabile, osando a dismisura senza mascherare l’irrefrenabile voglia di ritagliarsi un “corner” di tutto rispetto.

Eh, beh... se si vuole ottenere certi risultati... “non è tempo di aver paura”. (Max Casali)