recensioni dischi
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THE POLICE  "Reggatta de blanc"
   (1979 )

Forse è l'album più bello di produzione Sting, Andy Summers e Stewart Copeland: la band dei biondoni raggiunge l'apice della sperimentazione nelle musicalità rock, reggae, ska e, magari, anche jazz, come avrebbe voluto il ducale leader, nonché bassista e contrabbassista; ma soprattutto si tratta di canzoni che vengono suonate con un entusiasmo che nessun fan riconoscerà nelle altre produzioni Police, tranne, che in alcuni brani del precedente 'Outlandos d'amour'. Già dal primo pezzo si capisce che i tre non stanno scherzando con il ritmo e le armonie: 'Message in a bottle', è un concentrato di sonorità singolarmente complesse, che nell'insieme vanno a modellare (o meglio martellare, con la batteria e levigare, con la chitarra) una scultura musicale unica in 50 anni di rock. Stupendo l'abbandono che c'è in 'Reggatta de Blanc': poche volte in studio si raggiungono questi momenti catartici. Mitica, ormai, 'Walking on the moon', raggae caraibico-inglese di puro stampo Police, come anche 'The bed's too big without you', più paranoica e visionaria. Altri momenti d'ascolto da segnalare sono la strana 'Contact' e il suo inizio su scale esatonali, la triste, ma speranzosa 'Bring on the night', la scatenata e piena di vita 'It's all right for you' e l'ultima track, vale a dire 'No time this time', un vero e proprio Eurostar fuori controllo, il vertice dello ska bianco mai raggiunto prima. Infine, che dire della prestazione olimpionica, esteticamente e tecnicamente insuperabile del batterista S. Copeland? (Antonio Occhiodoro)