recensioni dischi
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SLEEPBOMB  "The cabinet of dr. Caligari"
   (2023 )

Sleepbomb è il nome di un progetto avviato nel 2003 da un’idea di Charles Hernandez e Mark Jones. Dopo alcuni avvicendamenti nella formazione, l’ensemble ha trovato la sua forma più compiuta nel quintetto completato da Rob Johnson, Claire Hamard e Brown Hues ed è ripartito dal 2015, confezionando tre album negli ultimi otto anni.

L’ultimo dei tre, “The Cabinet of Dr. Caligari”, è stato pubblicato recentemente con l’intento di proseguire un’esplorazione nella musica da cinematografia muta, in cui intrecci e stratificazioni sonore sono l’elemento fondante di una narrativa enigmatica, pregna di intensità e angoscia, definendo ulteriormente un’estetica già autentica.

Il disco è suddiviso in sei atti che seguono un’introduzione: il crescendo di intensità arriva già nella fase centrale del primo atto, approdando in territori post rock dopo un ingresso morbido, e uno schema tutto sommato simile è quello di “Act II”, nonostante una deflagrazione meno annunciata e un finale decisamente più grave.

Più etereo e sognante è, invece, “Act III”, col suo vago senso di sospensione fra due atti. I dieci minuti abbondanti di “Act IV” sono uno dei momenti più elaborati del lotto, con un’atmosfera quasi liturgica esaltata da un gusto rock. Sulle increspature di “Act V” e le rarefazioni inquiete di “Act VI” si spegne definitivamente la terza prova in studio del quintetto.

Gli Sleepbomb tornano con un lavoro ispirato e ben costruito, che attinge da idee cinematografiche per sviluppare un suono ascrivibile alla voce post rock. (Piergiuseppe Lippolis)