recensioni dischi
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JAMIE T  "Panic prevention"
   (2007 )

Questo album (l’esordio per Jamie T) una volta uscito nei negozi d'oltre Manica è stato accolto in modo contrastante. Ad alcuni infatti ha dato fastidio che un ragazzo di Wimbledon, cresciuto a due passi dai famosi campi da tennis, cantasse con un marcato accento giamaicano (lui si definisce un “trustafarian”). Altri invece lo hanno subito amato. Già, perché il suo mix sfrenato di ska-punk, junk-shop hip-hop, drum'n'bass e interlude vocali, per molti è la miglior cosa sentita fin dai tempi di The Streets (ovvero il genio dell’hip hop inglese), stradaiola e 'cool' quanto gli Arctic Monkeys. Questo ventenne a volte fa finta di essere un rocker sghembo, a volte un MC da pub, a volte un adepto un po' troppo pallido di Bob Marley. Il fatto è che ogni cosa che Jamie T (vero nome Jamie Treays) fa, gli viene bene. Come il singolo 'If You've Got The Money', che pare un'implosione acustica dei già citati Arctic Monkeys. Il suo primo Ep “Betty and the Selfish Sons” (del 2006) ha ricevuto una grande eco nella rotazione radiofonica degli Uk, specialmente i brani "Sheila" ed "If You Got The Money" che entrarono nella top ten delle classifiche. Ma nel suo album c'è molto altro. Perché Jamie fa unicamente quello che gli piace, che sia rock, hip-hop, campionare voci o reggae. E ha un sacco di idee (sentire, per avere conferma, 'So Lonely Was The Ballad'). E anche se sembra scegliere la soluzione sbagliata al momento sbagliato ("Perché un pezzo in stile Arctic Monkeys senza chitarre elettriche?", potrebbe dire l'uomo della strada), alla fine, vedrete, ha ragione lui. Spontaneità al potere, quindi, come lui stesso conferma parlando dell'album: "E' un omaggio a tutte le cose che mi piacciono, dai Clash ai Jam fino agli Specials passando attraverso un po' di Desmond Dekker". Insomma, Jamie T è, attualmente, l’unica risposta credibile allo strapotere della musica da strada degli States.