recensioni dischi
   torna all'elenco


STEFANO MASINI  "Tutto si aggiusta"
   (2024 )

Dopo il suo esordio discografico col precedente disco del 2015 "Dove non c'č nessuno", ora Stefano Masini ci propone questo ponderoso "Tutto si aggiusta" dove ben 16 canzoni inedite vengono inanellate come, appunto, a formare una collana.

La cifra artistica peculiare del nostro artista di stanza a Treviso, č bene dirlo, č l'attitudine narrativa dei suoi testi che trattano di ricerca esistenziale, critica alla societą, cronaca e riflessione su accadimenti sociali. Accanto alla attivitą come cantautore, Masini ha anche pubblicato negli anni diversi romanzi esprimendo una predilezione per il genere noir, caratteristica che incontriamo in modo importante anche in alcune canzoni ascoltabili nel disco come "La notte di Halloween" o "Davanti alle porte dell'inferno".

Dal punto di vista musicale siamo in presenza di una produzione molto curata collocabile nel cantautorato classico (De Andrč, Fossati) ma con diverse venature soft rock. Molto centrato a mio avviso il violino di Andrea Iseppi (coautore in alcuni brani) che in certi assoli accentua il lamento concettuale espresso nel testo come ad esempio nel brano "Nell'ordine delle cose".

E' a fuoco pure il timbro ed il mood chitarristico di Michele Palmieri che a tratti mi evoca Adrian Belew. I musicisti che collaborano col nostro autore formano un gruppo di lavoro a cui ognuno contribuisce, e questo si sente andando oltre a quello che si potrebbe definire affiatamento. Gli arrangiamenti sono solidi ma non invasivi, lasciando all'ascoltatore la facoltą di concentrarsi sulle parole espresse dalla vocalitą di nicchia del nostro leader.

Diversi gli amici ospiti nel disco che cantano in alcuni brani, fra cui la giovane cantautrice Teresa Masini (la figlia?). Stefano Masini esprime una metrica semplice ma chiara ed efficace con attento uso delle rime e dei sinonimi; a volte eccede un poco in retorica come in "Ramstein 1988" ma molto meglio in "Unabomber". Intendo citare due tracce che mi risultano spiccare sulle altre e sono "La collina di Aich" (brano migliore del disco) e "Uomini del '900".

Nel complesso un lavoro particolare ed interessante, da ascoltare/leggere. Voto 7. (Roberto Celi)