recensioni dischi
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TORI AMOS  "Strange little girl"
   (2001 )

Cover, Tori Amos, ne ha sempre fatte. Senza limitarsi ad una semplice reintepretazione, ma riscrivendo completamente il materiale scelto. Si trattasse dell'hard rock dei Led Zeppelin, del grunge dei Nirvana o della vecchia "Angie" dei Rolling Stones. Adesso questo album tutto dedicato a canzoni altrui. Altrui? Sì, forse lo erano originariamente, ma oggi molte di esse sono talmente stravolte da essere, ormai, canzoni "di Tori", non più di chi le aveva scritte o cantate. Il rischio, volendosi allontanare tanto dagli originali, è altissimo. Perché nella mente degli ascoltatori c'è comunque l'originale e perché inventare qualcosa di nuovo su un materiale già compiuto è impresa comunque artificiosa, un po' come andare a modificare al computer un quadro di Rembrandt cercando di fare meglio. Allora sbarazziamo il campo dagli equivoci: parliamo di "diverso", a volte di "irriconoscibile", ma non di "meglio". Allora vi piaceranno la versione sussurrata di "'97 Bonnie & Clyde" di Eminem, la tempesta elettrica di "Heart of gold" di Neyl Young, i 10 minuti della beatlesiana "Happines is a warm gun", l'atmosfera pesantissima di quella "I'm not in love" che i Ten CC avevano fatto diventare un hit pop? Mah... se vi piacciono le atmosfere rarefatte e un po' lugubri, questo è il vostro disco, ma è comunque un disco difficile, che alla leggerezza non concede niente. Un disco importante, tuttavia, che ribadisce la grandezza e il coraggio artistico della Amos. (www.luciomazzi.com)