recensioni dischi
   torna all'elenco


BON JOVI  "Bon Jovi (40th anniversary deluxe edition)"
   (2025 )

Forse un album "troppo", questo BON JOVI DELUXE EDITION, anche se uscito solamente in streaming.

Perché questo giudizio lapidario? Perché fondamentalmente si tratta di riempire un vuoto che non c’è, nella produzione artistica della band Bon Jovi.

Molto probabilmente è una scelta strategica di natura commerciale, volta a coprire forse un vuoto (?). Forse una produzione che lo fa troppo figlio dei suoi tempi, per essere apprezzato oggi.

Al di là del valore affettivo di chi lo ha composto e di chi lo ascoltò allora, nel pieno degli anni d’oro e quindi dei fan più accaniti, questo disco rivela certamente canzoni valide e musicisti all’altezza della situazione e di tutti i milioni di copie vendute, poi. Tuttavia, al di là di questo, le caratteristiche degli strumenti usati sono preponderanti sulle scelte armoniche e finiscono per relegare ad un deja vù, oggi, quello che allora furono le pietre miliare di un genere glam rock o hair metal, che ci ha poi permesso di ricevere canzoni fuori dal tempo, come la qui presente ''Runaway'', forse l’unica davvero immortale di questo disco.

Vero è infatti che poi dal vivo, lessi, dopo ''Slippery when wet'' solo il singolo in oggetto fu mantenuto in scaletta, a riprova di quanto poc’anzi detto. Parecchi acuti di Jon che poi magari, col tempo e con la maturazione, lui stesso ha scelto di non forzare, forse reminiscenze dei Bee Gees che ancora erano influenti in quei primi anni '80.

Arricchito da un ''Live in Tokio'' del 1985 che ci palesa l’entusiasmo e l’energia degli early days in rock, una voce aspra ed acuta, oramai molto più di quel che siamo abituati ad ascoltare dalle produzioni successive. C’è buon materiale per gli aficionados della prima ora, come versioni demo di ''Runaway'', o per coloro che vogliono buttare un occhio sulla genesi di un così grande e meritato successo artistico e commerciale.

Purtuttavia non credo che l’ascoltatore medio, o un neofita, si possa buttare sullo scaricare questo disco, o sull’ascoltarlo in ripetizione nella propria playing list. Direi quindi Operazione nostalgia, ridondante rispetto ad una ricerca che oggi si potrebbe fare tranquillamente online: io cercherei il vinile del primo disco originale, anche usato, e tralascerei questa versione ristampata, seppur deluxe.

La produzione di questa nuova uscita, comunque, ed il processo di rimasterizzazione rimangono di portata enorme, dati anche i mezzi ormai stratosferici a disposizione. Io avrei impiegato questo tempo speso a rimasterizzare per fare un nuovo disco, atomico, magari il successivo di ''Forever'', espandendo e sperimentando anche fuori dai conosciuti mezzi espressivi della band, tutta la creatività di cui può essere capace un artista che ha un bagaglio di esperienza musicale davvero inimmaginabile e fuori dal comune. (Johan De Pergy)