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MARTA TACCONI  "Oltreoceano"
   (2025 )

In questo lavoro musicale, edito da DAVINCI, si percepisce quanto una composizione possa risultare affine ad un pianista: Marta Tacconi ha spirito, tecnica, e gode di quella particolare “empatia artistica” in cui ogni tanto ci si incappa in un ascolto musicale.

Il fil rouge di tutto l’album infatti risiede nel particolare feeling musicale che ne accoppia i protagonisti. Giancarlo Aquilanti, compositore sperimentale, si districa molto bene tra vari stili compositivi, che ne riportano la luce in frammenti particolarmente riusciti ed i cui racconti “Oltreoceano”, interpretati dalla Tacconi, fungono da “diario” di viaggio.

Ne conseguono le ispirazioni tratte dai viaggi negli Stati Uniti, delle collaborazioni con vari musicisti, oltrechè la sensibilità particolare nel fare da ponte tra la tradizione italiana con le diverse avanguardie musicali.

Composizioni come la Suite americana, la Sonata per piano e i Canti di primavera risultano freschi all’ascolto, intrisi con ingredienti quali la sopraffina tecnica dell’interprete e il genio compositivo di Aquilanti, caratterizzato sì dalle influenze culturali e stilistiche diverse, ma che riflettono il suo attaccamento alla tradizione musicale italiana.

Marta Tacconi è una professionista che, pur con la giovane età, dimostra in questo lavoro musicale di saper competere con i più grandi pianisti internazionali: denota riflessione, studio e un tocco pianistico versatile sia negli incisi più determinati che nei pianissimi delicati. Ne emergono sfumature che riescono a far emergere appieno tutte le potenzialità del suo strumento.

Tacconi analizza lo spartito in maniera invidiabile, complice una anima delicata ma pragmatica al tempo stesso, che ne fa una interprete tra le più credibili nello spazio musicale odierno. L’esperienza della Tacconi si manifesta nel fraseggio sopraffino, nell’abilità a non lasciar spazio ad invenzioni emotive ma calibrando il suono senza lasciarlo privo di quell’anima interpretativa che ne distingue il valore.

Questo tratto distintivo fa di questo lavoro musicale un capolavoro, perché mai annoia, mai si perde e mai delude l’ascoltatore più competente.

La Sonata per pianoforte, composta tra il 2023 e il 2024, è una delle composizioni più significative dell’Album. Si distingue per l’uso di tutti gli 88 tasti del pianoforte, il cui richiamo è alla tradizione romantica tedesca ma il cui linguaggio ci parla di incursioni jazzistiche, della forma sonata articolata in quattro tempi ed esplicata in un Allegro con temi jazz e sviluppi tematici consonanti e dissonanti, e di un finale a “fuga” a quattro voci in cui si integrano appunto i risvolti jazz sapientemente integrati.

Speriamo quindi in un prosieguo della collaborazione di queste anime musicali, unite da particolare talento e sensibilità e di cui la musica, quella di valore, ha bisogno tanto di questi tempi soprattutto per farsi portavalore di una verità: che dalle doti artistiche, quando coltivate bene, nascono bellezze che innalzano il valore dell’uomo. (Elisabetta Amistà)