recensioni dischi
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DELIRIUM  "Delirium live - Vibrazioni notturne"
   (2007 )

Che bello, il progressive italiano. Un movimento unico, forse irripetibile, che è stato amato ed è ancor oggi al centro di grande passione non solo in Italia ma in tutto il mondo. I vinili dei gruppi progressive tricolori sono ricercatissimi (controllare internet per credere), soprattutto all'estero. Grande, grandissima parte di quel fantastico movimento l'ebbero i Delirium, nonostante una vita artistica relativamente breve. Canzoni splendide, indimenticabili ('Jesahel', 'Canto di Osanna', 'Paura', 'Haum!', la grandiosa 'Dolce acqua', che spalancò loro i confini trasformandoli in autentici numeri 1 in ogni parte del globo), un passato (ed un presente) del quale noi italiani dovremmo vantarci. Nati sul finire degli anni ’60 con il nome di Sagittari, i Delirium (Ettore Vigo alle tastiere, Peppino di Santo alla batteria ed alla voce, Mimmo di Martino alla chitarra acustica e Marcello Reale al basso) adottano il nome definitivo con l’ingresso dello splendido folletto Ivano Fossati, nel 1970. Esce così il primo 45 giri, l'orecchiabile "Canto di osanna" (retro "Deliriana"), e nel 1971 arriva il loro primo album, l'impareggiabile "Dolce Acqua", per il quale il mondo conia il nomignolo di 'Jethro Tull italiani'. L'anno dopo il gruppo partecipa al Festival di Sanremo: si presentano in 10-15 persone sul palco, al punto che il co-presentatore, un giovanissimo Beppe Grillo, li presenta dicendo "ecco a voi... un pullman di gente, i Delirium". Il brano in questione, inutile ricordarlo, era l'indimenticabile 'Jesahel' (retro del 45 fu "King’s Road"), disco che diventerà un hit con milioni di copie vendute (e che, a tutt'oggi, è disponibile solo nell'omonimo 45 giri, non essendo mai stata inclusa negli album ufficiali, ovviamente escluse le raccolte successive). Ma il successo non è tutto, evidentemente: viene inciso un altro 45 giri con ottime vendite ('Haum!'/'Dubbio'), dopo di che Fossati se ne va. Viene così pubblicato un 45 giri di materiale già edito ('Dolce acqua'/'Favola o storia del lago di Kriss' del '72), e si deve affrontare la grande svolta: proseguire senza Fossati. Arriva così l’ingaggio del bravo flautista-sassofonista inglese Martin Frederick Grice, con il quale i Delirium registrano "Lo Scemo e il Villaggio", un valido ma abbastanza duro disco di Jazz Progressive. Nel 1974 è la volta di "Delirium III - Viaggio negli arcipelaghi del tempo", il piu' progressivo dei loro lavori, nel quale viene impiegata una vera sezione di archi e Mimmo Di Martino si cimenta per la prima volta alla chitarra elettrica. Il successo però non è più lo stesso, le quotazioni del gruppo sono largamente in ribasso, e dopo la realizzazione di un altro paio di 45 giri ('Jill'/'Live Love And Be Free' e 'Cowboy'/'Corri bambino'), i Delirium, nel 1975, si sciolgono. Tutto questo sino allo scorso anno, quando la voglia di suonare (e, diciamolo, l'affetto dei fans che per oltre 30 anni non è mai scemato) fa compiere ai vecchi alfieri del progressive tricolore il grande passo: la riunione. Si arriva così a questo nuovo disco, dopo 33 anni esatti di assenza: l'attuale formazione vede gli storici Ettore Vigo, Martin Grice e Pino Di Santo (che ha fortemente voluto la riunione), più i nuovi innesti di Fabio Chighini (basso) e Roberto Solinas (voce-chitarra). Ed ecco la prima produzione dei Delirium "seconda edizione": "Delirium Live - Vibrazioni Notturne", il nuovo album dal vivo (con tutti i classici della loro discografia più due inediti) edito dall'etichetta genovese specializzata in progressive Black Widow Records. Il disco ha ottenuto fin dall'uscita una distribuzione mondiale, in America, Giappone, Olanda, Germania e numerosi altri paesi europei, a riprova dell'affetto che tutto il globo sente per il quintetto ligure. Il disco (che è in edizione limitata, cd ma anche lp) anticipa il nuovo album in studio (che presumibilmente si chiamerà "Delirium IV"), che il gruppo prevede di terminare e pubblicare entro l'autunno 2007, anticipato da un tour estivo in alcune piazze d'Italia. Questo "Vibrazioni Notturne", registrato durante i concerti dell'estate scorsa, è un grande, grandissimo disco: i Delirium presentano alcuni dei loro classici rivitalizzati, più un paio di covers dei Jethro Tull ed una strepitosa versione di "With a little help from my friends", molto più vicina alla cover di Joe Cocker piuttosto che all'originale dei Beatles. Da segnalare nell'album anche il brano "E' l'ora", scritto da Mogol e Mario Lavezzi ed originariamente edito solo come B-side del singolo "Treno" (Fonit, 1972), e soprattutto, "Notte a Bagdad", inedito composto nel 2006. Verrebbe davvero da augurare altri 40 anni di grande musica a questi eterni "ragazzini". Se tutto il mondo li ama, un perché ci sarà, o no? (Andrea Rossi)