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JOKE LANZ  "Zungsang"
   (2025 )

Ronzii di mosche, grasse risate, rumori, parole tedesche, loop di tre note di violino ripetute, sibili... Tutto questo e altro ancora si trova in “Zungsang”, nuovo lavoro di Joke Lanz (uscito per Force Majeure Records), di cui si può vedere una performance su YouTube di turntablism (cioè la consolle). Musicista noise e sperimentale, dedica questo album a una personalità disturbata: Adolf... no, non quello che pensate. Adolf Wölfli.

Leggendo la pagina Wikipedia su Wölfli, l'esistenza di questo pittore vissuto a cavallo dell'Ottocento e del Novecento non è stata delle migliori. Un padre alcolizzato e violento che abbandona la famiglia, una madre costretta a mandarlo a lavorare nei campi dove viene maltrattato, mentre lei muore quando lui ha nove anni. Imparando solo questo dalla vita, diventa un violento pure lui, finché non gli diagnosticano la schizofrenia e viene rinchiuso in manicomio. Lì scopre di saper dipingere, così da sfogo alla sua creatività.

Nello stile di Joke Lanz è ricorrente l'uso di pattern ripetitivi, che diventano quasi decorativi. Non sorprende quindi che abbia concepito un intero album denso di loop ripetitivi, sopra i quali a volte compaiono sinistre risate, a volte un racconto ugualmente sinistro, pronunciato da Lanz. I titoli delle tracce sono scritti in una maniera particolare: “zungsang-sankt-jokem-ii” ad esempio, con tutte le lettere minuscole e le parole separate da un trattino. In questo brano, che apre l'album, tra i rumori distinguiamo un mezzo secondo di organo a canne, una voce di donna in una situazione non decifrabile o quantomeno equivoca, esplosioni controllate e rumori bianchi. Tanti rumori bianchi.

“königreich-fliegen-wald” è il brano con tre note di violino circondate da un nugolo di mosche, e qualche nota di pianoforte. “kater-gott-und-hund” (che tradotto sembrerebbe una bestemmia, però “kater” da solo vuol dire anche postumi da sbornia...) ospita una voce rabbiosa che urla in tedesco.

“tschimberasso-südwand” forse è la più significativa, conoscendo la storia del pittore. Un corno francese intona quattro note con solennità e mestizia, ma delle persone ridono a crepapelle. Più il corno intona le note, più le persone ridono forte, sembrano proprio deridere il cornista. Ricordano i pazienti che dileggiavano Wölfli, quando in manicomio si era reso conto di essere un artista, iniziando ad assumere atteggiamenti da megalomane.

Procedendo avanti nell'album aumentano le situazioni angosciose, entriamo nell'abisso di una mente disturbata che sente sospiri, voci incomprensibili fino appunto a “voices-in-my-head”, dopo la distortissima “prositt”, che affianca rumori lancinanti a colpi di tosse, restituendoci un clima malsano. “dirty-looks” è uno sfiancante gioco di alternanza pieno vuoto, una pulsazione regolare che sembra il suono di una TAC. Aspetta, ma forse è davvero il suono di una TAC?

Joke Lanz ci porta in un bad trip, un'allucinazione che rappresenta in maniera efficace cosa può essere un disturbo mentale, tradotto in suoni. Non mi sorprende leggere che collabora in maniera costante con Rudolf Eb.er, che abbiamo incontrato in passato su Music Map, e questo performer oltre che con la musica, dal vivo gioca pure col suo corpo, inscenando riti estremi. Tra disturbati ci si intende! (Gilberto Ongaro)