recensioni dischi
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PARADOXANT  "Deux"
   (2025 )

“Deux” è il nuovo album firmato Paradoxant, la creatura del belga Antoine Meersseman (già BRNS), coadiuvato per l’occasione da Romain Bernard (batteria) e da Lou Wéry (voce, synth e flauto).

Il disco arriva a quattro anni dall’avvio ufficiale del progetto con “Earworm”, ma è figlio di un rinnovato percorso di ricerca e di una gestazione piuttosto lunga, passata attraverso lunghe sessioni in studio, pulsioni sperimentali e l’impiego di strumenti non convenzionali.

Musicalmente, “Deux” potrebbe essere associato alla voce avant-pop o art pop, con una sorprendente quantità di elementi che si svelano lentamente e che meriterebbero più di un ascolto per essere interiorizzati del tutto, ma dà sempre la sensazione di conservare compattezza e omogeneità.

Le influenze più riconoscibili sono quelle del krautrock e dell’elettronica, a partire da “La disparition” per arrivare ad “Aubade”, quasi mezz’ora più tardi, con il suo groove ossessivo e tremendamente ipnotico.

“Deux” trova uno dei suoi momenti salienti con “Jamais sans personne”, un brano in grado di connettere il post punk alle sue declinazioni più danzerecce con un effetto decisamente straniante, e con le aperture drum’n’bass di “Les abîmes”, mentre qua e là si scorge la presenza di fiati rigorosamente distorti, sghembi e aciduli.

Il nuovo lavoro in studio firmato Paradoxant è materiale autentico, prodotto di un linguaggio (neo-)psichedelico decisamente riconoscibile, se non quasi unico nel suo genere. (Piergiuseppe Lippolis)