MAURO PALMAS "Tra le mie corde"
(2025 )
Un lavoro, quello di Mauro Palmas, che potrebbe avere svariati titoli oltre a quello ufficiale “Tra le mie corde”, avrebbe potuto chiamarsi ''Tra le mie terre'', ''Tra la mia gente'', ''Tra i miei suoni''.
E' un musicista di lungo corso, Palmas, che ha sempre rivolto le sue composizioni alla sua terra sarda e, nello specifico, traendo spunti dal folclore che certamente nell'isola non manca.
Entriamo nella casa di Palmas con curiosità e con cuore aperto, veniamo accolti con il primo brano, un doveroso e delicato benvenuto da parte di questa assemblea di strumentisti, tra cui Alessandro Foresti al pianoforte e Maro Argiolas al clarinetto: dopo questa gradita accoglienza Mauro Palmas ci accompagna attraverso la casa alla scoperta di altre stanze.
Arriviamo così a ''Danza Minore'', nome dato a questo grande salone, dove un gruppo di persone in sgargianti abiti folcloristici stanno mettendo in scena quella che sembra una danza locale, quasi una taranta: le note riecheggiano in tutta la casa mentre noi procediamo con la nostra visita, arrivando a quello che sembra un elegante salotto Illuminato da grandi vetrate che ne mostrano il panorama, di quelle terre sincere come la musica che ascoltiamo.
Mi viene voglia di sedermi in quelle comode poltrone al centro della stanza per contemplare il paesaggio, la musica, che sembra essere coerente con il mio sguardo, si fa più delicata quando le distese sono pianeggianti, a volte risuona vivace come a voler dire ''c'è un piccolo promontorio'', ''c'è qualcosa che vale la pena osservare''.
Questo progetto di Palmas avrebbe potuto prendere spazio in una galleria d'arte sotto forma di grandi immagini fotografiche, ed è esattamente quello che sembrano essere questi 12 brani, il risultato di immagini, come un batter di ciglia che memorizza un istante e lo associa a pensieri e ricordi depositandolo in un cassetto mentale.
Mauro Palmas sembra aver aperto questo cassetto, riordinato le immagini e i pensieri trasportati in musica, diventa cosi un viaggio intimo e personale, messo però a disposizione di tutti quelli che avranno la fortuna di recepirne a pieno il messaggio.
12 pennellate artistiche che denotano la grande conoscenza e il grande rapporto con le terre native, se ne percepisce l'odore e il sentimento di umano coinvolgimento.
Non ho alcun dubbio sull'abbinamento enologico a questo lavoro di Palmas, non sarà un vino nello specifico ma un'intera cantina testimone e custode di una parte di Sardegna. Parlo delle Tenute Dettori, ogni sorso di questi vini è un respiro di quella macchia sarda tanto caratteristica.
Brindo quindi a Mauro Palmas e al suo progetto “Tra le mie corde” con una bottiglia di Tenores di Alessandro Dettori, che possa la musica oltre al vino esportare la bellezza di queste terre. (Audio DiVino)