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E-LEE  "Kirkē"
   (2025 )

Per un pubblico non particolarmente attento, il titolo di questo progetto potrebbe essere frainteso come un simpatico nome di fantasia, in realtà non è così.

Kirkē deriva dal greco antico e letteralmente significa falco, ma l'interpretazione è "colei che ha il potere del falco": il nome è diventato sinonimo di magia, potere e trasformazione, e si è quindi trasformato in Circe, ovvero la maga Circe. Questo progetto di Elisa Rossi, in arte E-LEEi vuole quasi essere un concept album.

Voglio credere che la maga Circe sia approdata fino ai giorni nostri: nel primo brano una strepitosa Elisa Rossi mette in scena in maniera sublime i vocalizzi della maga Circe che si rivolge, nella mia visione, all'umanità tutta, cercando di mettere a segno un diabolico disegno del destino. Siamo tutti lobotomizzati, in preda a un incantesimo, altrimenti non si spiegherebbe un accanimento così convinto all'autodistruzione.

Eccoci al secondo pezzo, straordinariamente incisivo: sembra essere il racconto in presa diretta dei nostri giorni, del nostro destino che si avvicina sempre più all'oblio totale, l'incantesimo sta portando i suoi frutti, "dolce è il veleno che incanta la morte". A tratti si percepisce il testo di questa canzone, una scelta geniale, d'altronde anche noi a tratti ragioniamo, a tratti respiriamo, ancora per poco. La musica incalza in un ritmo infernale e dantesco, come fosse un requiem di sana follia, come un famoso quadro di Munch.

Giungiamo a ''Phàrmakon'', terzo brano di questa playlist, che vuole essere un de profundis dove la maga Circe canta a gran voce le sue lodi accompagnata da un sibillino e strisciante serpente, magari complice di quella devastazione che ha messo in atto.

Nella seconda metà del disco sembra esserci un pensiero di conversione della maga Circe, come fece con Odisseo che riuscì a riavere i suoi compagni che erano stati trasformati in porci. Anche a noi, umanità intera, la maga sembra voler lasciare una flebile speranza di salvezza, più legata ad un sogno che ad una certezza. Nelle musiche più dolci la maga si esprime tra vocalizzi e pensieri.

Fino a concludere con l'ultimo brano, dove con questa frase emblematica "prima o poi dobbiamo cadere sentire le ali spezzarsi" sembra volerci dire che si può rinascere dalle ceneri, si può solo salire, dopo aver toccato il fondo. Una dichiarazione d'amore che la maga Circe ci vuole lasciare mentre lascia queste terre tra lo sciabordio delle onde.

Faccio i complimenti a Elisa Rossi e a chi ha lavorato a questo disco. Penso che quando un lavoro musicale riesce a evocare un pensiero, riesce a raccontare una storia, ha ottenuto il massimo tra gli obiettivi. Importa poco se la mia strada immaginata non sia quella percorsa dagli autori, con la musica di ''Kirkē'' io ho viaggiato, ho solcato mari come fece Odisseo, per poi tornare a casa e sperare o sognare in un mondo migliore.

Non è facile dedicare una bevuta a questo viaggio, penso a un bianco di grande mineralità, una vigna che veda il mare e ne prenda i sapori, siamo nel doc. Bosco Eliceo a 500 m. dal mare, un metodo classico da uve Fortana, Abbatia della cantina di Mirco Mariotti, uno straordinario sognatore e sperimentatore che aggiunge valore a questa mia scelta. (Audio DiVino)