BUILDING INSTRUMENT "Månen, armadillo"
(2025 )
“Månen, Armadillo”, uscito per Hubro Records, è il nuovo album dei Building Instrument, formazione norvegese composta da Øyvind Hegg-Lunde (batteria), Mari Kvien Brunvoll (voce, elettronica) e Åsmund Weltzien (sintetizzatori).
Il trio prosegue la sua attività di ricerca ed esplorazione di territori situati al confine tra il folk e un jazz piuttosto scheletrico, rivestendo il tutto di un sottile manto elettronico che proietta l’album in orbita ambient.
Sin dalle primissime battute, “Månen, Armadillo” si fa portavoce di un linguaggio meramente onirico, in cui è forte il senso di sospensione e leggerezza: le trame elettroniche sono piuttosto rarefatte, le percussioni tendono a essere dolci, a tratti ovattate, a volte persino liquide, ma anche la voce dà la sensazione di essere utilizzata quasi come strumento e contribuisce notevolmente alla definizione di un’atmosfera fiabesca.
Gli episodi sono in totale dodici, per una durata complessiva di quaranta minuti, ma il flusso del discorso è unico e sostanzialmente indistinto, rendendo di fatto ininfluente la separazione fra brani e l’elezione di qualche momento particolare in grado di spiccare.
“Le Laia”, “Saunte” e “Sabar/Gull” hanno il potenziale per essere il manifesto di un disco che mette in fila una lunga serie di belle intuizioni musicali e si configura come esperienza immersiva nel senso più puro del termine: i Building Instrument descrivono ambienti a volte sconosciuti, ma in qualche modo sempre familiari, e alla fine rapiscono il cuore. (Piergiuseppe Lippolis)