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MARK SPRINGER, NEIL TENNANT & SACCONI QUARTET  "Sleep of reason"
   (2025 )

Che combo. Mark Springer è un pianista britannico, fattosi conoscere nei primi anni '80 nel gruppo post-punk Rip Rig + Panic (nel quale militava anche Neneh Cherry), mentre Neil Tennant è l'inconfondibile voce dei Pet Shop Boys.

L'album si chiama “Sleep of Reason”, è uscito per Sub Rosa Records, e trae spunto dal celebre acquaforte di Goya “Il sonno della ragione genera mostri”, pensiero tanto calzante ai nostri giorni.

Il disco è formato da tre parti: nella prima, Neil Tennant è accompagnato dal Sacconi Quartet, quartetto d'archi di Londra che guida in questi brani neoclassici che riflettono sulla contemporaneità. Le parole del primo brano “Phantoms and Monsters” parlano chiaro: “Imagination abandoned by reason produces these monsters we see everywhere”. Se invece è accompagnata dalla ragione, l'immaginazione “is the mother of progress”. Così, Tennant a fine brano si rivolge alla madre del progresso: “Mother, what happened to you?”.

Il quartetto accompagna la voce di Tennant con un andamento regolare, battendo sui quarti, e c'è una formula armonica ricorrente nello scorrere dei primi brani: si parte da un accordo minore e si scende di un semitono, sempre in tonalità minore. In brani come “My Friend The Monster” e “The Madness of the Summer” si sviluppa in maniera diversa, ma il punto di partenza è sempre questa discesa semitonale in minore, che dà un tono cupo e gotico alle composizioni. Fa eccezione il pizzicato vivace di 59 secondi “Schmutzig”.

Nella seconda parte, la voce tace e il Sacconi Quartet sviluppa il materiale in maniera strumentale, nei brani “Morn”, “Noon” e “Night”. In “Noon” si alternano delle progressioni più “vivaldiane” a veri passaggi più novecenteschi, con dei pizzicati bartokiani e il ritorno di quella discesa semitonale di prima.

La terza parte è invece affidata al pianista solista: Mark Springer esegue dei brani di diverse lunghezze, dai 7 ai 20 minuti, con sviluppi fantasiosi e molto espressivi che a un certo punto si ricollegano a quella formula semitonale (come a metà di “Flight”), di cui però il secondo accordo è in tonalità maggiore.

Ognuno ha il suo spazio personale d'espressione, ma tutti e tre i momenti sono gentilmente legati da richiami musicali interni. Musica che unisce razionalità a emozionalità (e tra le emozioni spesso si rappresenta l'inquietudine), contro il sonno della ragione. (Gilberto Ongaro)