recensioni dischi
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EUGENIA CANALE & REBUS QUARTET  "Turandot"
   (2025 )

Eugenia Canale, pianista compositrice e arrangiatrice, spoglia l’opera pucciniana di risvolti scenici, visivi, per consegnarci una ispirazione visionaria di emozioni, intenti, immaginifici attraverso la collaborazione con il Rebus Quartet, puntuale nelle intersezioni strumentali, sdrammatizzando ulteriormente il contesto lirico a favore di raffinate improvvisazioni in chiave jazz sui temi dell’opera.

La raffinatezza è la chiave di lettura di questo lavoro musicale, originale quanto centrato, come tributo alle celebri melodie di Puccini, con arrangiamenti che oscillano tra swing, bebop, improvvisazione libera e contaminazioni di altri stili.

Il dialogo musicale che si crea è intimo e dinamico e trasforma in suoni l’enigma e il mistero dell’opera attraverso la competenza musicale del Rebus Quartet, nome che richiama proprio gli enigmi della principessa Turandot e il conseguente gioco psicologico che permea l’intero progetto.

Ovviamente discostante da ciò che è la grandiosità teatrale, si raccoglie in gesti musicali intimi e squisitamente jazzistici, se pur rivelando la modernità e la profondità emotiva dell’opera con equilibrio e rispetto per le melodie conosciute.

Tra i brani rivisitati possiamo ascoltare “Popolo di Pekino!”, il “Nessun dorma!” e la struggente “Tu che di gel sei cinta”.

Un lavoro musicale audace che trae proprio dalla conoscenza dell’opera ai più per puntare sulla reinterpretazione, offrendo una nuova luce al capolavoro pucciniano, mantenendo intatta la potenza narrativa e drammatica dell’opera se pur con un “colloquio” musicale improntato su altri stili solo apparentemente discostanti l’uno dall’altro: ne risulta un dialogo vivo, fluido che sublima la partitura.

Canale, una grande pianista, dimostra padronanza tecnica e artistica, e gli arrangiamenti sofisticati ne raccontano l’esperienza personale oltre che la storia della principessa orientale, offrendo una interpretazione elegante ricca di una femminilità empatica pervasa di mistero.

Un autentico viaggio sonoro la cui esplorazione condurrà alla scoperta di una nuova visione dell’opera stessa con linguaggio originale e sorprendente! (Elisabetta Amistà)