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SABINA DI PAOLANTONIO  "Canción bolero"
   (2025 )

La cantante Sabina Di Paolantonio, assieme al bassista e arrangiatore Emanuele Di Teodoro, al pianista Arturo Valiante, a Fabrizio Mandolini ai sassofoni e Niki Barulli a batteria e percussioni, ci portano in un repertorio caraibico incentrato sul bolero e rielaborato in chiave jazz. Gli autori sono principalmente messicani e cubani, con l'eccezione di un panamense.

Le canzoni sono romantiche; veniamo a contatto con parole (in spagnolo) cariche di malinconia, di storie finite, delusioni d'amore, persone che non ci sono più.

“Tú me acostumbraste” canta un addio: “Me pregunto al ver que me olvidaste / porque no me enseñaste como se vive sin ti” (“Mi chiedo, visto che mi hai dimenticato / perché non mi hai insegnato come si vive senza te”). “La mentira” (la bugia) racconta una condizione più umiliante: “Y hoy resulta que yo no estoy a la estatura de tu vita” (“E oggi viene fuori che non sono all'altezza della tua vita”).

Ma questi drammi sentimentali vengono interpretati senza disperazione; del resto, i brani sono così pieni di accordi di settima maggiore e settima minore, che ogni apice emozionale viene smussato (e non sono brani brasiliani, altrimenti probabilmente saremmo arrivati ad accordi di tredicesima fino all'indefinito...), per cui la sobrietà la fa sempre da padrona.

Curiosa la classica “Besame mucho”, tormento di tutti i piano bar, trasformata in tempo di 5/4 come “Take five”, e qui emerge l'abilità di Di Teodoro al basso. Un altro assolo virtuoso alle quattro corde si sente all'interno di “Voy a apagar la luz”.

“Veinte Años” è ironica e arrangiata sulla falsariga di “Quizas quizas quizas”. In totale sono nove brani, gli altri sono: “Cuando vuelva a tu lado”, “Esta tarde vi llover”, “Nosotros” e “Historia de un amor”. Uscito per PlayCub, l'album “Canción Bolero” ci fa scoprire o riscoprire un repertorio d'amore ed eros, interpretato con eleganza. (Gilberto Ongaro)