recensioni dischi
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CASINI  "Kid man kid"
   (2025 )

Per chi si affaccia oggi nello scenario delle sette note, ritengo una scelta sensata esordire non con un intero disco ma, piuttosto, prediligere una via di mezzo, non solo per sondare con un primo assaggio le reazioni del pubblico ma, altresì, essere consapevoli del fatto che si tenda (ahimè!) a non aver la pazienza adeguata per ascoltare troppo minutaggio, in un’epoca distratta e frenetica nella quale non si sosta più di tanto per analizzare l’arte nella sua essenza.

La premessa era d’obbligo per introdurre il primo e.p. del giovane musicista Casini (Lorenzo) “Kid Man Kid”, che già si fa distinguere per una buona dose di coraggio, affrontando un mondo sonoro che non viene abbracciato, cosi frequentemente, da artisti di primo pelo.

Sono cinque i pezzi in carnet, formulati con miscele miste ma accomunati da un suono noir ben equilibrato, nel quale Casini mette tutta l’esperienza possibile per modellare una ventina di minuti di tutto rispetto, con varianti che non esondano mai in soluzioni invadenti, ma ricamate con giudizio e che rimandano al trademark di Radiohead, Muse e Smashing Pumpkins.

Trattasi di progetto concepito in modalità one-man-band, che esprime i primi vagiti con la sofferta ma luminosa “My moon”, cosparsa di raggi lunari asfittici, mentre condisce con effluvi di dark-wave la fremente “The Kid”, trovando la sua “Purification” progettuale in un atto formidabilmente dinamico, con una delineazione vocale decisamente adulta.

Sulla stessa linea ritmica viaggia a pieni giri l’incalzante “Unloaded Gun”, non disdegnando pregevoli assoli di guitar. Al capolinea, ci attende il singolo “Il bambino”, unico episodio in lingua madre e concepito con un rock moderato ma dal piglio gagliardo, ed è sicuramente un bel modo per far scendere gli ascoltatori dal bus di “Kid Man Kid”: un viaggio equilibrato di 1200 secondi che, con frequenti scossoni calibrati, ha saputo tener alta la nostra attenzione, in attesa della prossima corsa che darà modo a Casini di maturare, per veicolare sulla lunga tratta un album con verdi prospettive e nuove competenze di guida. (Max Casali)