recensioni dischi
   torna all'elenco


ORANGE MUN  "Love"
   (2025 )

Gli Orange Mun sono Martina Gurrieri ed Emilio Longombardo, entrambi musicisti siciliani provenienti dal jazz ma appassionati anche alla musica elettronica, con uno stile tendente al soul, al r&b e al deep house.

I due ragazzi si esibiscono in spettacoli live con tanto di suoni avvolgenti e proiezioni di luci ipnotiche, in locali d’intrattenimento, nei vari festival e in occasione di eventi speciali (feste di nozze, anniversari, ricorrenze ecc.).

Non facciamoci però ingannare dalle apparenze! La loro non è una tipica musica da svago, che diverte e poi lascia ancor più confusi di prima, ma un’esperienza profonda di immersione negli abissi dell’anima, di esorcizzazione del dolore e di purificazione.

A distanza di tre anni dal loro primo album in trio intitolato “Jun3”, Martina ed Emilio hanno messo insieme nove dei singoli creati successivamente, realizzando un nuovo disco dal titolo semplice ed esauriente, “Love”, uscito per Filibusta Records il 13 giugno 2025.

Fin dall’inizio dell’ascolto, ci colpisce la voce celestiale di Martina... un universo sonoro onirico, con delle forme ondeggianti e dai contorni poco definiti, che a volte ricordano l’elettronica occidentale di Enya, come accade in “Healing” o in “Sunrise overflow”, e altre volte assumono delle sfumature balcaniche e orientali, come in “Innocent” o in “Alright”.

Non è stata casuale la scelta di cantare in lingua inglese, nonostante i due musicisti non abbiano origini anglofone: a differenza dell’italiano e del dialetto siciliano, l’inglese è formato da suoni poco marcati, ovattati, lontani dal logos e più vicini ai modi di espressione primitivi e alla voce degli impulsi inconsci.

Infatti, in “Healing” – brano potenzialmente catartico e di guarigione, uscito come estratto singolo prima del disco – viene usata una “non-lingua”, ovvero un linguaggio non articolato fatto di suoni con un’alta carica emotiva e viscerale.

La voce è armoniosamente accompagnata dagli strumenti musicali, suonati da entrambi i componenti del duo: il pianoforte imprime un sentire nobile e meditativo, nel synth si evidenziano soprattutto le sonorità gravi e abissali delle campane e le suggestioni coerenti con il messaggio poetico dei vari brani (per esempio, la sequenza ripetuta ossessivamente e in crescendo – che forse ricorda “On the run” dei Pink Floyd – presente nel brano “S”, oppure il suono aperto, brillante e insistente che allude al sorgere dell’alba in “One more sunrise”), mentre le pulsazioni della drum machine – naturali e indispensabili come il battito cardiaco – creano una continua base di vitalità.

Originale e ricco di sostanza il nome del progetto, Orange Mun. L’opzione per la scrittura fonetica “mun” non altera il significato della parola inglese rispetto a quando viene scritta “moon”. Il riferimento alla luna viene confermato anche dalla presentazione del disco che il duo fa: “LOVE è un’isola elettronica, scura e densa, sotto una luna accesa. Tutto intorno, il mare ribolle”.

Tale suggestione è presente anche nel design di copertina (due coppie di mani illuminate di arancione su un fondale scuro) e nella musica stessa: una struttura sonora formata da due strati, uno profondo e buio che rappresenta le oscurità dell’animo umano e l’altro brillante e solare che incarna il desiderio di guarire interiormente.

“Ci sono fari e sotterranei. C’è qualcosa che fermenta fortemente, compresa la voglia di portare alla vita e far respirare questi chiaroscuri”, dichiarano i ragazzi in un’intervista online. Torniamo dunque a respirare e ad amare sulle note di “Love”, in una danza di suoni e colori! (Magda Vasilescu)