recensioni dischi
   torna all'elenco


LACITTÀDOLENTE  "In a world full of nails I have got nothing but my hands"
   (2025 )

Lacittàdolente è una formazione milanese attiva dal 2018. Nata come quartetto, la band ha vissuto l’uscita del fondatore Maxwell Thomas e del bassista Ezekiel, ma ha recentemente trovato nuovi impulsi creativi e pubblicato “In a World Full of Nails I Have Got Nothing But My Hands”, secondo capitolo discografico a un lustro esatto di distanza da “Salespeople”.

Federico Golob (voce, chitarra e basso) e Guido Natale (batteria) hanno scelto di continuare a muoversi in un solco mathcore, ma inseguendo un approccio più essenziale e “downtuned”. Nella mezz’ora abbondante di “In a World Full of Nails I Have Got Nothing But My Hands”, il duo parla ancora di alienazione e modernità, delle storture del (tardo-)capitalismo e delle strutture che opprimono gli uomini nella società contemporanea.

Una dichiarazione d’intenti, dunque, che si sposa perfettamente con la scelta di suonare in spazi occupati e con l’adesione e il supporto a collettivi e gruppi antagonisti politicamente e socialmente impegnati.

Colpisce, sin dalle prime battute, una produzione curatissima, che consente di apprezzare le diverse sfumature di un sound (quasi) sempre robusto e violento, tra ritmi sincopati e cambi di velocità frequenti e imprevedibili dettati dalla batteria, mentre le soluzioni di chitarra e basso sono orientate verso un groove abrasivo.

“In a World Full of Nails I Have Got Nothing But My Hands” è un lavoro di rabbia perfettamente lucida, attraversato da un costante senso di tensione e caratterizzato da atmosfere a tratti claustrofobiche: un bel ritorno per Lacittàdolente, convincente anche in versione duo e in grado di conservare tutta la sua coerenza. (Piergiuseppe Lippolis)