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RAINBOW BRIDGE  "Soundtrack of a silent land"
   (2025 )

Con ''Soundtrack of a Silent Land'', pubblicato da Argonauta Records, i Rainbow Bridge aprono una nuova fase del loro percorso artistico.

Il trio pugliese, composto da Jimi Ray Piazzolla alle chitarre, Fabio Chiarazzo al basso e Paolo Ormas alla batteria, si affida per la prima volta a un’etichetta discografica senza però rinunciare alla propria identità e indipendenza creativa.

Sinora la band aveva sempre lavorato in completa autonomia, ottenendo risultati notevoli attraverso il passaparola e la distribuzione digitale. Adesso vi è la necessità di portare la propria musica a un pubblico più ampio, e questo ha permesso loro di incontrare un’etichetta in grado di garantire una diffusione capillare senza soffocare la libertà del gruppo.

Anche l’aspetto visivo del progetto segna un cambio di passo. Dopo copertine dai toni vivaci e pastello, i Rainbow Bridge scelgono un’immagine in bianco e nero, essenziale e carica di significato.

Il Rainbow Bridge National Monument in Arizona è uno dei ponti naturali più iconici degli Stati Uniti e l’opera, realizzata da Nesia_eARTh a partire da una vecchia bozza mai pubblicata, e rappresenta al meglio l’anima della band, evocando solidità, resistenza e autenticità.

Sul piano musicale, ''Soundtrack of a Silent Land'' segna il ritorno allo strumentale, abbandonando le parti vocali che avevano caratterizzato il precedente lavoro. Questa scelta, consapevole e in controtendenza, è sicuramente nata dal desiderio di liberarsi dai vincoli della forma-canzone e lasciare spazio all’improvvisazione e all’istinto.

I brani nascono in sala prove da nuove idee e da vecchie jam rielaborate, trovando una coesione sorprendente, favorita dall’assenza della voce, che libera i brani da ogni vincolo narrativo e li rende capaci di colpire l’ascoltatore in modo diretto e istintivo.

Il risultato è un disco potente e visionario, dove blues, psichedelia e suggestioni desertiche si intrecciano in un flusso sonoro denso e magnetico. I nove minuti iniziali della title track introducono un percorso sonoro caldo e avvolgente, seguiti dalle distorsioni sabbiose di ''Hugh the Cactus'', dalla parentesi acustica di ''Shoreline'', dalle fiammate acide di ''Lama Returns'' e dalle atmosfere crepuscolari di ''Sunrise Moon''.

Registrato in presa diretta, l’album trasmette tutta la forza istintiva di una band che suona come se fosse sul palco, catturando ogni sfumatura di energia e la chimica del gruppo.

A vent’anni dagli esordi, i Rainbow Bridge dimostrano di avere ancora molto da dire e soprattutto di saperlo fare con passione e coerenza. ''Soundtrack of a Silent Land'' è un lavoro maturo, viscerale e coraggioso, in cui i Rainbow Bridge scelgono di spogliarsi di ogni orpello per tornare all’essenza stessa del loro suono.

L’assenza della voce lascia così spazio a chitarre incandescenti e dilatate, che diventano il vero motore emotivo del disco e riaffermano con forza il valore della chitarra elettrica come cuore pulsante del rock, non solo strumento ma linguaggio, mezzo espressivo capace di raccontare emozioni, paesaggi interiori e visioni sonore.

Vale sicuramente la pena ascoltarlo! (Tatiana Lucarini)