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GOLEM DANCE CULT  "Shamanic faultlines"
   (2025 )

Charles Why e Laur sono i Golem Dance Cult, un progetto musicale avviato circa un lustro fa e descritto dagli stessi protagonisti come “industrial dance rock”.

A due anni di distanza dal primo full length “Legend of the Bleeding Heart”, quest’estate il duo è tornato con “Shamanic Faultlines”, un album che prosegue l’esplorazione di un sound pesante, profondo e denso di groove, ma anche aperto a sfumature danzerecce.

I Golem Dance Cult scelgono un approccio più robusto per definire meglio una proposta, comunque, già piuttosto riconoscibile: la produzione è rigorosamente DIY, il mix di rock, elettronica e strumenti tradizionali contribuisce alla costruzione di traiettorie cupe, molto atmosferiche, e anche aperte a una grande quantità di sfumature che vanno dal goth al post punk, arrivando a sfiorare spesso i confini dell’industrial nelle sue declinazioni più danzerecce.

La produzione curata consente di apprezzare le diverse sfaccettature di un disco introdotto dalla breve “Introduction: Nevertheless Here’s the Golem” e subito capace di immergere in un mondo ipnotico con “Call of the Wendigo”. Non mancano, comunque, le variazioni sul tema: “Pretty at Dawn”, con il cantato dell’ospite Inga Liljestrom, mostra un lato più fragile, mentre “Escher Drawings” si colloca nell’altro estremo di questo spettro, con un vero e proprio picco di aggressività.

In chiusura, la titletrack condensa molte delle suggestioni sparse qua e là nel disco e rappresenta il modo migliore per sciogliere lentamente la tensione. “Shamanic Faultlines” mostra importanti segnali di crescita rispetto ai lavori precedenti: la sensazione è che il duo abbia voluto correre qualche rischio in più e che la scelta abbia pagato. (Piergiuseppe Lippolis)