recensioni dischi
   torna all'elenco


BON JOVI  "Slippery when wet (40th deluxe edition)"
   (2025 )

Oltre a essere l'idolo delle adolescenti di un tempo (che oggi sono mamme e zie costrette a sopportare le cacofonie che adorano le proli), e anche un buon attore al cinema, Bon Jovi è un rocker nato e si sapeva.

Ma questa riedizione (sì, è tempo per tutti di guardarsi indietro per ipotizzare qualcosa di nuovo, e le major sfruttano ogni raschiamento di barile) è una scarica di pura adrenalina a prova di lunedì mattina autunnale.

Da sentire e cantare sotto la doccia, per darsi il ritmo durante le faccende domestiche (così le pulizie verranno meglio e più spicce) e in macchina per tollerare le code, o per lanciarsi su un rettilineo (mi raccomando, nei limiti di legge e con due mani, senza badare al cellulare).

Salutiamo quindi ad alto volume, con una ola corale, il ritorno di "Slippery When Wet", musica schietta e istintiva che va dritta al sistema osseo e lo fa danzare, come non se ne fanno più.

Il pluripremiato album del 1986 firmato Bon Jovi uscì il 18 agosto 1986, ossia quasi 40 anni fa. E all'epoca io avevo vent'anni e lo si considerava, con torto marcio, musica quasi commerciale. Che miopia.

Ma la forza espressiva, con questo tappeto di voce inimitabile e tappeto di chitarre ritmiche e riff, rimane intatta, anzi, come il buon vino queste melodie robuste e vigorose ci hanno preso gusto a invecchiare bene e resistere alla prova del tempo.

Ci trovate un ideale autoritratto della potenza adrenalinica e tellurica di questo romanticone di altri tempi che oggi sembra quasi un alieno venuto da un altro pianeta ("You Give Love A Bad Name", "Livin’ On A Prayer", "Wanted Dead Or Alive", "Never Say Goodbye").

Un pietra miliare di una carriera inimitabile, premiata dal successo in classifica e rimasto quale cifra di una stagione musicale essa pure irripetibile, e questa Deluxe Edition fotografa l'album con chicche dal vivo e versioni speciali.

Ce ne fossero oggi di artisti così, probabilmente faticherebbero a uscire dal perimetro degli indipendenti irriducibili, e magari non li prenderebbero neanche in considerazione per un talent show. Peccato assai, e fortunati chi li ha ascoltati dal vivo e quando uscirono questi dischi, e beato anche chi li scopre oggi per la prima volta.

Provare anzi ascoltare per credere. Voto 9. (Lorenzo Morandotti)