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SOLARIS  "…E alla fine della storia non c’è alcuna redenzione"
   (2025 )

Se buttate l’occhio alla copertina di questo secondo album dei Solaris “…E alla fine della storia non c’è alcuna redenzione”, quale colore vi suggerisce il sound in esso contenuto? Mi sembra improbabile che qualcuno possa rispondere alternativamente al Nero.

Ah, non puoi sbagliare… di certi dischi già ne intuisci l’intenzionalità sin dall’immagine grafica, che esprime tensione ed oscurità, firmata in questo caso dall’artista Matteo Bosi e titolata “Costellazioni n.1”.

Addentrandoci nei 9 brani previsti, si sente che la band ha sputato lacrime e sangue a lungo per confezionare un’opera, non solo tematicamente rappresentativa della nera realtà che si vive, ma era stra-importante per loro, avvertire la certezza che stavano plasmando concretamente un nuovo passo evolutivo.

Col sound hanno osato non poco ma il coraggio, alla fine, gli ha dato ragione, con una marcata espressione di noise-rock ferrea e inossidabile, e pure con tratte di hardcore punk.

L’incubo è introdotto da un trittico spaventoso come “Redenzione”, “Sereno” e “Mele”, nel quale trovare l’uscita di sicurezza è davvero difficile, talmente s’impazzisce nel furore intrinseco.

Non so come si possa sopravvivere a tal assalto feroce, magari facendo sosta in “Ospedale”, ma è solo una pia illusione. D’altronde, l’acredine che i ragazzi vomitano per questo mondo assurdo e distopico scorre a fiumi, e come dargli torto?

Almeno, loro ci scuotono e rappresentano la nostra rabbia per soprusi, bugie ed inganni politici che portano il popolo all’annientamento totale, e l’acido spoken-word di “Due” calza a pennello.

Una tregua piccola piccola (ma proprio mini!) si repira con “Neutralità”, ma si torna presto in “Castigo” con chitarre pigre ma penetranti. Ancora ferocia in vetrina con le massicce e stratificate “Ezikmendrak” e “Pensile”, tese a sparare le ultime cartucce di energia disturbante.

Fine dell’incubo? Non credo proprio… i Solaris ci assaliranno ancora ma, la prossima volta, preparatevi bene: ad esempio, ascoltandoli dentro un “tank” antimine...

L’avete capito o no che i Solaris hanno l’artiglieria pesante? Boom!... ma di applausi. (Max Casali)