recensioni dischi
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ZOJ  "Give water to birds"
   (2025 )

Persia e aborigeni. Iran e Australia. Questi due mondi lontani si incontrano nel duo Zöj, formato dall'iraniana Gelareh Pour, cantante e suonatrice di kamancheh (antenato persiano del violino) e qheychak (un particolare liuto), e dal batterista australiano Brian O'Dwyer.

Nel disco “Give Water To Birds”, uscito per l'etichetta Parenthèses, accanto al duo è presente il chitarrista Brett Langsford.

La formazione è di stanza in Australia. Pour ha portato con sé tutto il patrimonio iraniano, mentre il batterista la accompagna creando delle atmosfere leggere e quasi sussurrate, con il rullante senza cordiera e con le spazzole.

L'andamento è ipnotico ma anche in un certo senso drammatico, visto che spesso si è in tonalità minore e la voce di Gelareh Pour rimarca soprattutto la terza minore e le note ad essa vicine, come succede in “Caspian” e “Hours of ripened grapes”.

Nick Cave è entusiasta di lei, dice addirittura che non ne siamo degni. Beh, con lo spirito giusto invece possiamo esserlo. Con le atmosfere dilatate, a un certo punto si perde il senso critico, e ci si lascia solo trasportare dalla voce, dal kamancheh e dai ritmi sotterranei della batteria sussurrata.

“On our little balcony” non è musica: è una poesia recitata, senza suoni di accompagnamento. Il disco è meditativo e evita facili crescendo. L'invito degli Zöj è quello ad essere presente, ad apprezzare il momento in cui si è vivi e ci si fa caso. Sia che stai in Iran, sia che stai in Australia. (Gilberto Ongaro)