N.I.K.O. "Hallo & ciao"
(2025 )
Pochi giorni fa, il 26 settembre 2025, è uscito sotto l’etichetta Soulship Records il disco “Hallo & Ciao” del gruppo italo-austriaco N.I.K.O: una vera e propria rivelazione, che travolge i canoni della modernità riportando l’equilibrio giocoso della musica pop e funk degli anni ‘80.
Originale e inaspettato è anche l’uso della lingua tedesca e del dialetto viennese che, in un armonioso connubio con l’italiano, regala all’ascoltatore internazionale un’alternativa all’onnipresente idioma angloamericano.
Fin dalla copertina dell’album – raffigurante due uccelli (forse anatre) in volo su un cielo azzurro – ci si accorge che si tratti di un forte bisogno di libertà di espressione della propria anima. Infatti, tutte le sonorità e le melodie create e prodotte insieme da diversi membri del gruppo, con al centro l’espressività della voce e del volto dell’attore Nikolai Selikovsky, fanno venir fuori un’autentica vitalità… proprio ciò che serve oggigiorno, quando gran parte dell’umanità è quasi anestetizzata dalla sensazione di permanente pericolo ed emergenza.
Il gruppo prende posizione netta contro la guerra, non solo attraverso il prodotto artistico di per sé, ma anche tramite la scelta del tipo di marketing, che volutamente evita le piattaforme di streaming, in segno di protesta contro l’investimento in tecnologie belliche anziché in attività culturali.
L’album “Hallo & Ciao” sostanzialmente nasce dalla collaborazione a partire dal 2023 di Nikolai Selikovsky con il polistrumentista e compositore di colonne sonore Federico Torri e con il batterista Lukas Fellner, prendendo poi corpo anche grazie al meritato crowdfunding.
La proposta si distingue per l’abbinamento bilanciato e ingegnoso tra gli strumenti tipici della musica moderna (tastiere elettroniche, chitarra elettrica, basso, batteria) e gli strumenti musicali a fiato dalle sonorità più classiche (tromba, trombone, sassofoni tenore e basso). E sulla base strumentale così
composta, s’intrecciano delle piacevoli linee melodiche delle voci solistiche (a volte maschile, altre volte femminile) e dei cori.
I testi poetici sono coerenti tra le varie canzoni, quasi come per formare un concept album, e il filo conduttore è quello della vita poco stanziale, frammentata da spostamenti tra due nazioni (“Hallo & Ciao”, “Tschüss Baba”, “Solo un viennese”), spesso travolta da separazioni (“Lady Godard”, “Egal Wo Du Bist”, “Wart Nen Moment”, “Flamingos”) e sempre in cerca di amore e di stabilità (“Gib Mir Mehr”, “Riconciliazione”)…
Tra tutti i brani si evidenzia – per il suo carattere allegro, scherzoso e forse terapeutico – in particolare la canzone “Ballaci su”, singolo che ha anticipato l’uscita del disco e che vede la collaborazione del musicista Pasquale Leonardi alla chitarra elettrica e nella parte compositiva. Il brano ha un ritornello che rimane impresso nella memoria per molto tempo dopo averlo ascoltato (soprattutto i versi “Non c’è un piano B,/ Ma non siamo perduti”) e un suggestivo e divertente video con il sottotitolo “Palatschinken is fertig” (“La frittella è pronta”) che ricorda i film western comici italiani degli anni ‘70. Una ironica parodia, con un forte e chiaro messaggio di pace.
Verso la fine del brano compare la figura di un cuoco, interpretato da Selikovsky, lo stesso personaggio che poi si ritrova in “Tschüss Baba”. “Hallo & Ciao” e “Tschüss Baba” sembrano due titoli in qualche modo speculari: entrambi si riferiscono a dei saluti bilingui e mentre il primo fa pensare più a un incontro, l’altro invece ha più a che fare con l’idea dell’addio. E se si ascolta con attenzione “Tschüss Baba”, ci si accorge che sullo sfondo delle chiacchiere tipiche di un gruppo di persone che festeggiano in trattoria si sente per un attimo la melodia delle strofe di “Hallo & Ciao”.
La musica della title track parte originalmente da un ritmo simile a quello del cha-cha-cha e il suo testo rispecchia fedelmente lo spirito del mondo contemporaneo: uno stile di vita e di pensiero che – più per costrizione che per convinzione – esclude la permanenza e la progettualità. Frasi come “Mi fermo da te, poi riparto”, “No destinazioni, solo viaggio” oppure “Vieni un po’ con me, solo un tratto, poi mi stacco” sono emblematiche in tal senso.
La traccia focus, intitolata “Lady Godard”, coinvolge tanti membri del gruppo – tastiere, batteria, chitarre, fiati, voci – ed è attraversata dal ricordo sempre presente di Elisabeth Büttner, ex professoressa di Nikolai Selikovsky, scomparsa a causa di un cancro. Sul disco, la canzone ha una parte finale recitata in italiano, un dialogo probabilmente estratto dal film “I vitelloni” di Federico Fellini, che riguarda la partenza in treno per una destinazione sconosciuta… una partenza obbligatoria, senza saper dove si dovrà arrivare.
In “Flamingos” la tristezza del distacco si sente già dalle distorsioni dei suoni introduttivi eseguiti da Eva Brandner, la tastierista del gruppo; gli strumenti a fiato aggiungono una nota di robustezza, mentre le parti vocali rappate di Selikovsky e di Leslie April (coautrice del brano) si alternano in un racconto di fatti importanti della vita quotidiana, elaborato ma sfortunatamente incomprensibile da parte di chi non conosce la lingua tedesca.
Nel caso di altri tre brani, invece, è sufficiente tradurre i titoli per farsi da subito un’idea sull’argomento delle relative canzoni (sono quindi dei titoli molto suggestivi). “Egal Wo Du Bist” significa “Non importa dove ti trovi” e si riferisce a un legame affettivo eterno, che prescinde dalla localizzazione delle persone coinvolte: è una melodia lenta, intima e molto semplice, con il testo scritto inizialmente in tedesco e poi cantato in dialetto viennese, dedicata alla nonna di Nikolai Selikovsky venuta a mancare ma sempre presente nei pensieri e nel cuore dell’autore.
“Wart Nen Moment” sta per “Aspetta un attimo” ed esprime il bisogno di tener ferme le nostre certezze e le persone a cui siamo affezionati e che purtroppo vanno via. Infatti, il brano è stato composto all’inizio nel 2018 insieme all’amico e membro del gruppo Mahir Jahmal e poi è stato arricchito aggiungendo un’ultima strofa in memoria dello stesso, nel 2022, quando un infarto lo portò via improvvisamente all’età di soli 36 anni.
“Gib Mir Mehr” si traduce con “Dammi di più” ed è una sorta di richiesta d’aiuto da parte di chi non si sente mai amato abbastanza… quasi come il pianto di un neonato per il quale la fame si confonde con il bisogno d’affetto materno. Anche “Riconciliazione” – brano dedicato a Laura Sinceri, compagna di Selikovsky – si riferisce più o meno a una necessità simile: la fantasia di un amore fusionale (“Io sono te e tu sei me”), come una nostalgia del periodo infantile, è forse risultato del senso di smarrimento che in molti proviamo nel mondo odierno.
Il brano mantiene comunque un’impostazione ironica e scherzosa dall’inizio alla fine, mascherando e al contempo mettendo in risalto la drammaticità degli stati d’animo che lo hanno generato. La solarità e la spensieratezza degli italiani, la loro naturale tendenza a sdrammatizzare (verbo che in diverse altre lingue non ha un equivalente) si evincono dai testi delle canzoni “Solo un viennese” e “Ballaci su” e probabilmente per le persone di nazionalità non italiana sono un valido antidoto contro il male esistenziale.
Diciamo dunque “Hallo & Ciao” alle atmosfere in cui la musica e le parole dei N.I.K.O., tra gioie e dolori, ci trasportano e… buon ascolto! (Magda Vasilescu)