DANIELA MASTRANDREA & ANTONELLA BENATTI "Timelapse"
(2025 )
Difficile catalogare questo disco in quanto a genere. Non sbaglia chi evoca il jazz, ma nemmeno chi preferisce chiamare semplicemente in causa la musica classica, o addirittura la world music.
Chi segue Music Map con costanza e attenzione sa che a noi le etichette stanno abbastanza antipatiche, quindi badiamo al sodo: questo è semplicemente un ottimo disco. Carezzevole, dolce, ma al contempo impegnativo e struggente.
"Timelapse" è soprattutto un viaggio musicale intimo e poetico, nato dalla collaborazione tra un'ottima pianista e compositrice come Daniela Mastrandrea e la bravissima flautista Antonella Benatti. L’album, composto da nove brani originali, si presenta come un diario sonoro che esplora le profondità dell’anima, alternando paesaggi interiori e riflessioni emotive.
La scelta del flauto come protagonista, accanto al pianoforte, dona all’opera una leggerezza e una brillantezza che evocano l’acqua, elemento ricorrente nella narrazione musicale. Il brano d’apertura, "River", viaggia tra arpeggi delicati che introducono l’ascoltatore in un mondo sospeso tra sogno e realtà.
Ma ogni composizione ha una sua identità precisa: "Landscapes" e "Soulscapes" tracciano un percorso tra esteriore e interiore, tra la contemplazione della natura e quella dell’anima, mentre "Glance" e "Hidden Side" scavano nella memoria e nei lati oscuri dell’essere, con melodie struggenti che invitano all’introspezione.
"Heart Spring", la primavera del cuore, dona agli ascoltatori un momento di luce dopo l’ombra, dopodichè "Chanson" sorprende con un inizio inquieto che si trasforma in vivacità, sfiorando persino tratti sostenuti ma al tempo stesso irresistibili. "Solace" è un momento malinconico ma accompagnato da una dolcezza che scaccia la tristezza.
Il disco riesce a congelare il tempo, come suggerisce il titolo, e a renderlo contemplativo. La sinergia tra le due superbe strumentiste è palpabile: il loro dialogo musicale è fluido, empatico, mai scontato. Il risultato è un’opera che può affascinare anche chi non è solito ascoltare musica classica o strumentale, grazie alla sua capacità di parlare direttamente al cuore.
"Timelapse" è, in conclusione, un disco raffinato, emozionante e profondo. Un invito alla riflessione, alla bellezza e alla riscoperta di sé. Consigliato a chi cerca nella musica non solo intrattenimento, ma anche esperienza e trasformazione. (Andrea Rossi)