LORENZO CELLUPICA QUARTET "This is odd"
(2025 )
Lorenzo Cellupica l'abbiamo incontrato nei Möbius Strip due volte, la prima a incantare il sottoscritto nel 2018 (https://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=6252), e la seconda il collega Matteo Preabianca nel 2021 (https://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=8728).
Questa volta lo troviamo in un quartetto che porta il suo nome. Il Lorenzo Cellupica Quartet pubblica un album che fin dal titolo ci tiene a sottolineare la passione per i tempi dispari: “This Is Odd”, uscito per MaRaCash Records.
Come nei Möbius Strip, prevale l'elemento luminoso e sereno di queste composizioni. La piacevolezza è garantita dal flusso melodico, spesso intessuto all'unisono da pianoforte, sassofono e basso, oppure alternato tra loro tre, mentre il batterista garantisce sempre il giusto groove.
“Music For Four Musicians” mostra queste caratteristiche fin dall'inizio. Il tema principale è in ritmo ternario, poi passa al 4/4.
I cambi di tempi sono molti. “I Can't Paint” è in larga parte un brano lento e meditativo, poi verso la fine sorprende con dei guizzi ritmici insoliti. “I Wish To Climb Higher” scala una melodia che gioca anche dal punto di vista armonico, con progressioni non scontate.
La titletrack inizia con un affascinante giro di basso. Siamo in 11/8. Cellupica passa dal pianoforte al piano elettrico, e il sax dialoga con lui. Più avanti c'è anche un assolo di batteria, ma il protagonista di questa cavalcata di 9 minuti resta il basso.
Con “Mah” torna il pianoforte di Cellupica, e va in swing; uno swing impazzito tra l'altro. Il basso fa walking, il sax corre tanto quanto il pianoforte, e il batterista, come da copione swing, insiste sul ride.
I virtuosismi qui si sprecano, ma non manca mai l'elemento divertimento. Questo quartetto è sempre attento ad essere piacevole per l'ascoltatore: diciamo che è un virtuosismo easy listening.
“No Strawberries” è un altro pezzo con le fasi all'unisono, ma la cosa che salta al mio orecchio, al solito, sono i tempi dispari. C'è una parte in 7/4 con inserti di battute in 5/8. Se non complicano le carte non sono contenti, però il piacere non viene mai meno all'ascolto. Gli unici a tirare eresie forse saranno i musicisti che proveranno a imitarli!
In questo brano, ma con più evidenza nel successivo “Whatever”, compare un altro suono – feticcio per tutti i tastieristi, compreso il sottoscritto: quello dell'Hammond! Altro elemento intrigante è il ritmo terzinato, trascinante come pochi. E anche qui, battute dispari sparse!
“On The Tail Of A Rainbow” concede ancora un po' di Hammond accanto al pianoforte. Verso la fine il sassofono e il pianoforte armonizzano la melodia ottenendo un colore gioioso che ricorda quei duetti strumentali dei Genesis di “Duke”.
Inutile dire se sia jazz o prog: questa musica è entrambe le cose, e oserei dire pop, non fosse che questo termine di solito indica sia “popolare” che “commerciale”, aspetti che qui non ci sono. Ma il pop è anche musica leggera, che nelle intenzioni vuole far stare bene gli ascoltatori, ed in questo senso davvero il Lorenzo Cellupica Quartet è accessibile a tutti! E ben venga questa direzione, che “eleva” la leggerezza con la qualità! (Gilberto Ongaro)