recensioni dischi
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RON CARTER  "The golden striker"
   (2003 )

E’ un vero e proprio “supertrio” del “mainstream”, ovvero quel jazz che s’è conquistato un’aurea di classicità al di fuori delle mode, quello che ha registrato nel 2003 il disco «The Golden Striker», forse il più riuscito di Ron Carter nell’ultimo decennio. Completano il trio guidato dal settantenne e leggendario contrabbassista due straordinari musicisti, più giovani di lui ma già acclamate “star”, il pianista Mulgrew Miller e il chitarrista Russell Malone. Ron Carter ha abbandonato il violoncello per il contrabbasso nel 1954. Trasferitosi dal Missouri a New York, si mette subito in luce nel quintetto di Chico Hamilton. Partecipa quindi ad incisioni storiche a fianco di Eric Dolphy, Thelonious Monk e Cannonball Adderley. Nel 1963, dopo una breve parentesi nel gruppo di Art Farmer, entra nel quintetto di Miles Davis, iniziando così il più importante connubio artistico della sua carriera. Fanno parte di questa mitica band, oltre a Carter e Davis, Herbie Hancock, Tony Williams e Wayne Shorter. Lasciato Davis nel 1968, diventa il contrabbassista più richiesto della scena jazzistica. Suona e incide con, fra gli altri, Sonny Rollins, Wes Montgomery, Herbie Hancock, Jim Hall, Wynton Marsalis. A partire dal 1972 Carter comincia a lavorare con proprie formazioni, sperimentando originali soluzioni ritmico–melodiche. Queste formazioni includono spesso un secondo basso, finalizzato alla puntualizzazione del “beat”, con Carter impegnato come solista su un “piccolo” (contrabbasso di ridotte dimensioni). Da ascoltare, in quest’ambito, «All Blues» (1972) e «Piccolo» (1977). Dal 1997 è sotto contratto con la Blue Note, per cui ha pubblicato «When Skies Are Grey» (2001) e quindi, nel 2003, questo irripetibile «The Golden Striker». Mulgrew Miller è considerato uno dei più importanti pianisti degli ultimi vent’anni. Si è messo in luce nella prima metà degli anni ’80 prima nell’orchestra di Mercer Ellington, poi nei gruppi di Betty Carter e Woody Shaw, quindi nei leggendari Jazz Messengers di Art Blakey. Dal 1985 sviluppa una brillante attività di leader, diventando presto uno dei pianisti più registrati degli ultimi anni. Pur ispirandosi a McCoy Tyner e Wynton Kelly, Miller ha una forte personalità musicale, che lo rende riconoscibile in solo poche note. Infine Russell Malone incontra la musica da bambino, in chiesa, con il gospel ed il soul. Dopo aver suonato molto blues, ma anche ascoltato Wes Montgomery e George Benson, inizia la sua carriera professionale a fianco dell’organista Jimmy Smith. Lavora quindi con Harry Connick e Diana Krall, venendo scelto da Altman per il film «Kansas City». Incide come leader prima per la Columbia, poi per l’Impulse. E’ considerato il chitarrista di maggior talento emerso nell’ultimo decennio, capace di unire virtuosismo strumentale a raffinata musicalità.