recensioni dischi
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SANAM  "Sametou sawtan"
   (2025 )

Il secondo album della band libanese Sanam, Sametou Sawtan, uscito per la Constellation Records, è aperto alle più coraggiose e intricate sperimentazioni ritmiche e sonore, un mix di global music, di funky arabeggiante e di electro-jazz frizzante e intenso, che in otto brani riesce a mostrare quanto versatile e ambizioso sappia essere questo gruppo.

Il jazz-rock estroverso e coinvolgente dei Sanam assume ancor più colori e forme nel loro secondo disco, un brillante percorso artistico che sa mescolare generi differenti tra loro unendoli grazie all’intensità delle performance che il gruppo costruisce e alla caleidoscopica fusione dei suoni che le radici dei membri della band riescono a far vivere in queste canzoni.

Il lavoro del sestetto è qui amplificato e impreziosito dall’ottima mano del producer Radwan Ghazi Moumneh, già all’opera con i Jerusalem in My Heart. Registrato quasi interamente a Parigi durante il tour estivo dello scorso anno, Sametou Sawtan è una proposta intrigante e appassionante.

Contorcendosi sin dalle sue prime battute, con l’incedere pulsante e vivido di “Harik”, l’album si squaderna davanti a noi con coerenza e con vivacità. Momenti più docili e riflessivi, come le intense e romantiche “Hadikat Al Ams” e “Tatayoum”, si alternano a sprazzi di vitalità e di grinta che sono ben rappresentati dalle scoppiettanti “Habibon” e “Hamam”, che sanno trattenere al loro interno passaggi dolci e lenti a incredibili crescendo emozionanti e ipnotici.

Sametou Sawtan rappresenta il suono di una band che cresce e che va completandosi passo dopo passo: cercando con forza e con convinzione un paradigma sonoro originale e approfondito e sapendo essere innovativa pur restando bene ancorata alle proprie fonti d’ispirazione risulta autentica e sincera in ogni singolo passo che muove. (Samuele Conficoni)