MAURIZIO MARSICO & MAURO TONDINI "!?"
(2025 )
Il primo album di Caparezza si intitolava “?!”. Invertendo punto esclamativo e punto di domanda, otteniamo l'album di Maurizio Marsico & Mauro Tondini, “!?”, che segue lo stesso bisogno di non definirsi, pur facendo tutt'altro tipo di musica.
Attivo dalla fine degli anni '70, Maurizio Marsico è un artista irregolare e d'avanguardia. Attraversando musica elettronica e pianistica, il suo progetto Monofonic Orchestra dà prova delle sue esplorazioni ed esperimenti in libertà. È comparso su Rai 1 negli anni '80, nella trasmissione “Obladì Obladà” di Serena Dandini, dove palesa il playback e presenta il programma in rima; questo dettaglio visivo mostra il suo lato goliardico.
Per “!?”, Marsico collabora con Mauro Tondini e realizza un album che, come sonorità, si rivela un crocevia tra Wendy Carlos, Art Of Noise e Aphex Twin. Tutte le tracce hanno come titolo la propria durata: “Two minutes & 37”, “Three minutes & 24”, “Six minutes & 9” e così via. Dichiara Marsico che questa scelta è stata fatta per non influenzare l'ascoltatore con immagini suggestive, né suggerire qualcosa sul contenuto musicale.
Come faccio io quindi a descrivervi qualcosa, senza rovinare l'intenzione dell'autore di sorprendervi? Posso solo dire quello che si può già intuire dai nomi degli artisti scritti sopra (che sono solo indicativi, per suggerirvi una direzione o depistarvi; lo stile di Maurizio Marsico è personale).
L'elettronica, fatta di arpeggiatori, loop e elaborazione timbrica, è l'elemento principale di questi brani. In alcuni ci sono anche note di chitarra elettrica pulita e riverberata. In un brano compare anche il clavicembalo e un testo surreale che allude a Edoardo Bennato ma poi cambia strada.
In un altro brano c'è la voce con vocoder, che canta in maniera irriverente, e un'altra lunga traccia ospita rumori acquatici. L'ultima traccia trasgredisce la regola del titolo (a riprova che Marsico è allergico alle regole, anche quelle che si è dato da solo) e si chiama “Wailing Wall + Velho Ateu”, ed è principalmente vocale: una voce distorta e con delay in primo piano, e dei cori soffici sullo sfondo, con pianoforte.
Una chiusura delicata dopo tante sperimentazioni divertite, che però all'ultimo momento ci porta in un ritmico e malinconico Brasile. Ci avete capito poco? Bene, obiettivo raggiunto!? (Gilberto Ongaro)