I'M THE VILLAIN "This joyful nostalgia"
(2025 )
Nell’animo di certi musicisti, nel quale allignano sensibilità ed un minimo di talento, è inevitabile che, dopo aver esercitato le proprie capacità in bands, nasca l’urgenza/esigenza di far decollare le proprie idee in modalità solista.
Il campano I’m The Villain (Gianmario Galano) è uno di questi che, una volta fatte le ossa con gruppi locali come Fiori di Cadillac, The Bidons e When The Clouds, giunge a rilasciare (come solo-project) questo valido debutto intitolato “This joyful nostalgia”.
Nel disco si intrecciano stilismi di shoegaze, dream-pop e soventi stratificazioni sonore, capaci di suscitare un magnetico ascolto, evocando i trademarks di Slowdive, Smashing Pumpkins e Beach House.
Si parte con la soffusa gagliardia di “Guitar falling on the floor”, effigiata comunque con piccoli tocchi d’elettronica, che in effetti caratterizzano anche altri brani come la stessa titletrack, “Breathin”, “Thinkin so loud” e “I walk in my mind”, vero focus dell’intero lotto per il grande aere sospensivo e sognante.
Credo che, in linea generale, la forza di Gianmario emerga forte nelle tessiture delle sue chitarre cangianti, brillanti e vibratili, che partoriscono pietruzze preziose come “A million chances” e “A fire in the desert”.
Apprestandosi ai saluti con l’eterea “The odd ghost song”, questo debut-album ci fornisce quell’ampio raggio espressivo, che potrà decretare ad I’m The Villain quella rara stima che viene attribuita solo a chi s’impegna nella ricerca sonora.
Con l’aggiunta che le sue evidenti capacità scritturali lo terranno sicuramente fuori dall’uscio della banalità. E qui, parte un lungo l’applauso. (Max Casali)