SIR PETROL "Evil design"
(2025 )
L’aspetto artistico che mi sprona a gettare inchiostro analitico è quando mi approccio a progetti non omologati alla massa, quelli coraggiosi, quelli che strizzare l’occhiolino alla ricerca di una hit è l’ultima cosa che passa loro nell’orbita delle idee.
La parmense Rebecca Magri, con l’alias di Sir Petrol, arriva a pubblicare l’album d’esordio “Evil design” con un bello strato di aspetti validi, incastonati in un sound diversificato di psich, elettronica e trip-rock, che testimonia la prorompente ricerca di un’evoluzione personale mai doma.
Forte delle tante esperienze con vari collettivi, la Nostra espone in cartello un cast di 8 brani che, oltre ad evidenziare la sua indagine interiore, punta una grossa lente sul mondo per ingrandire ed analizzare gli aspetti della vita, e ci riesce con tanto merito.
L’opera si dischiude proprio con i due singoli “Enclosed” e “Made out the time”, che girano su eccellenti perni di electro-pop inebriante, mentre la titletrack libera elementi pulsanti ed eterei tendente al magnetismo d’orecchio, e invece “Swallow and destroy” incarna elementi di rock-wave disincantati.
Con “Cuts and guts” e “A chip off the old block” Sir Petrol si addentra in confini ballad dai contorni ameni e vagamente stralunati, e per questo apprezzabili per l’indiscussa identità immessa.
Il trip psico-analitico di Rebecca si chiude con l’estasiante “Sonny Boy”, occasione d’oro per far risaltare la sua voce potente e malleabile per ogni occasione.
“Evil design” è proprio quel “disegno malvagio” che mancava nel puzzle stagnante dell’underground, troppe volte omologato in progettini inconsistenti, per ridare spessore alla musica qualitativa, molto spesso coperta da uno strato di polvere distruttivo.
Debutto solido, eccellente e senza macchia. (Max Casali)