TINA TURNER "Good hearted woman"
(2025 )
Un alone di mistero ha sempre avvolto "Good Hearted Woman", album pubblicato per la prima volta nel 1979 da una piccola etichetta e poi disponibile negli anni in innumerevoli ristampe, spesso di qualità discutibile.
Le canzoni che lo componevano, spesso frettolosamente classificate come outtakes di quello che fu il primo disco solista di Tina Turner, "Tina Turns The Country On!", datato 1974 e anch'esso di taglio country, in realtà suonavano come progetto differente e indipendente. La stessa Turner non si è mai espressa a riguardo, nella sua biografia e nelle interviste.
Solo oggi siamo in grado di scoprire la realtà di queste registrazioni: secondo le belle note interne di Eddy Armani, storico collaboratore e amico della Turner, "Good Hearted Woman" doveva essere il vero e proprio esordio solista di Tina, registrato nel 1974 e rifiutato dalla United Artists che, pur apprezzandone l'impostazione "country", preferì far registrare alla Turner altre canzoni con un differente produttore.
Finalmente nel 2025 queste canzoni possono essere apprezzate al meglio, con questa accurata ristampa, disponibile anche in cd e vinile. Il recupero è totale: insieme ad una rimasterizzazione dai nastri originali, anche la copertina, pur recuperando la grafica del 1979, è quella con la foto scelta originariamente dalla stessa Turner.
Le canzoni, già conosciute dai fans della Turner, sono una belle serie di cover country scelte dal repertorio di artisti del genere come Willie Nelson, Kris Kristofferson e Tammy Wynette.
Probabilmente i fans della Turner degli anni '80 saranno inizialmente spiazzati, ma il disco è efficace e rispettoso del genere, prodotto con grande dispendio di mezzi, tra cori femminili, archi e fiati (in questo senso, "Tina Turns The Country On!" ha suoni più acustici ed essenziali), e Tina canta ogni nota con la consueta passione e personalità.
I risultati sono eccellenti nei brani più movimentati (la title-track, "Soul Deep", "Stand By Your Man") come in quelli brani più melodici (da segnalare le bellissime "Lay It Down" e "If It's Alright With You"). La conclusiva "You Ain't Woman Enough To Take My Man), tratta dal repertorio di Loretta Lynn, vivace e scoppiettante, avrebbe ben figurato anche negli infuocati spettacoli dal vivo della Turner alla fine degli anni '70.
Onore quindi a questa bella iniziativa che riporta alla luce un episodio dimenticato della lunga discografia di Tina Turner, consigliato certamente a tutti i fans e anche a chi ha voglia di scoprire una nuova sfaccettatura della carriera di un'artista indimenticabile. (Andrea Maggiore)